Nella vasta offerta di Sky Primafila di dicembre con più di 40 pellicole da gustarsi in anteprima, ma a pagamento, ne abbiamo selezionate 6. Il numero giusto per farvi risparmiare ma anche per sfidarvi a uscire dalla comfort zone dell’abbonamento flat. Secondo noi ne vale la pena, ma siamo pronti a prenderci ogni tipo di reprimenda. Non vi restituiremo i soldi, tuttavia.
Buona visione.
Onward – Oltre la magia (disponibile dal 2 dicembre 2020)
La miniera della Disney Pixar non la smette di sfornare diamanti d’animazione. Da anni è il marchio per eccellenza apposto su film che sarebbe riduttivo etichettare come per ragazzi. Non fa eccezione questo “Onward – Oltre la magia”, diretto da Dan Scalon (“Monster University”), e prodotto da Pete Docter che, negli anni passati, ha vinto l’Oscar per “Up” e “Inside Out”. Già questi dati sono sufficientemente affidabili per evitare il salto nel buio che ogni scelta di visione (a pagamento) porta con sé. La storia è avvincente e originale: al centro di un mondo fantastico troviamo due fratelli elfi adolescenti e una gemma speciale con cui avverare il loro desiderio più grande: rivedere il padre, scomparso tanti anni prima, almeno per un giorno. Ma nell’incantesimo qualcosa si inceppa e comincia l’avventura che non deluderà gli spettatori di ogni età e gusto.
Il Padrino: Epilogo – La Morte Di Michael Corleone (disponibile dall’8 dicembre 2020)
Dedicato ai cinefili più incalliti, come ogni Director’s Cut. A 30 anni dall’uscita del film, Francis Ford Coppola rivisita e rimonta il terzo capitolo della trilogia cambiando l’inizio e il finale. Un omaggio a Mario Puzo, autore del romanzo di partenza e co-sceneggiatore della trilogia insieme allo stesso Coppola. Michael Corleone è al tramonto della sua vita da criminale e individua nell’ambizioso e sciroccato Vincenzo l’erede a cui cedere il trono. Ma a Corleone interessa soprattutto la redenzione, prima di lasciare il mondo della malavita e presentare la sua anima a Dio. Della tripletta coppoliana, questo è il film più manieristico. Sempre eccelso ma considerato più debole semplicemente perché i primi due capitoli appartengono al patrimonio dell’umanità. Questo al patrimonio della settima arte. Basta e avanza.
Mai raramente a volte sempre (disponibile dal 10 dicembre)
Un piccolo film che sa arrampicarsi fino in cielo. Un racconto al femminile di tribolazione ed emancipazione che ha sorpreso il festival di Berlino dove Eliza Hittman ha vinto un meritato Orso d’argento per la miglior regia. La cifra stilistica è da cinema indipendente (è stato presentato al Sundance Festival), quello più collaudato e sorprendente, che fa scintillare un prisma di emozioni a partire da una storia intima e umanissima. Senza fronzoli. Solo l’essenza dell’animo umano (come se fosse facile). Al centro un’adolescente dal nome crepuscolare, Autumn, e una gravidanza indesiderata da interrompere lontano da occhi indiscreti. Insieme alla cugina Skylar, Autumn parte per New York imbarcandosi in un’avventura più grande di lei. Una parentesi fra la vita di prima e la vita successiva che cambierà testa e cuore di due adolescenti di provincia.
The New Mutants (dal 16 dicembre 2020)
Il biglietto da visita di questo film sedurrebbe anche il più scettico degli spettatori. Nel cast ci sono Maisie Williams, volto familiare ai fan de “Il trono di spade” in cui interpretava Arya Stark. Al suo fianco, Anya-Taylor Joy la ‘regina’ che ha spostato le pedine sulla scacchiera di Netflix conquistando in poche settimane più ammiratori di quanti ne abbiano messi in fila, in una vita, i celeberrimi campioni sovietici Kasparov e Karpov. Poi nel gruppo di ragazzi dai poteri speciali troviamo anche Charlie Heaton, uno dei protagonisti di “Stranger Things”. Un cast in neretto per quello che è il tredicesimo film dell’universo Marvel dedicato agli X-Men. Da non sottovalutare inoltre un bonus: il film, di fatto, appartiene a un sottogenere che va per la maggiore da anni: lo Young Adult. Storie di formazione con protagonisti adolescenti in cerca di identità. Un cocktail promettente che può valere una voce nel resoconto mensile della vostra carta di credito.
Lucy in the Sky (disponibile dal 16 dicembre)
Di reduci è piena la storia del cinema. Reduci dal Vietnam o da un’altra guerra a caso. Oppure di ritorno dal tunnel di una dipendenza o finalmente fuori le sbarre dopo una condanna. Il filo conduttore è simile: ripresentarsi in società e rifarsi una vita seguendo le regole, spesso dettate da coloro che in guerra ce li hanno mandati. O che quella condanna gliel’hanno inflitta. “Lucy in the Sky” esplora i conflitti interiori di un tipo diverso di reduce. Un’astronauta, Lucy Cole (interpretata da Natalie Portman) ritorna sulla Terra dopo una lunga missione nello spazio dove è stata a contatto con un’esperienza trascendentale e si accorge che, quando hai galleggiato negli abissi del cosmo, la forza di gravità diventa un fardello troppo pesante da portare. Un fardello esistenziale che le stringe la gola. Idonea per lo spazio ma non più idonea per la Terra? Lucy cercherà di venirne a capo, senza astronave e senza tuta di protezione.
Tenet (disponibile dal 29 dicembre)
L’uscita di un film di Christopher Nolan è una breaking news. Uno dei pochi registi moderni in grado di creare aspettative e fame di grande schermo. E ogni suo film ormai è un rompicapo intricato e intrigante, un enigma da risolvere oltre le normali coordinate spazio-temporali. Il protagonista non ha un nome. Lo interpreta John David Washington e nella sua cartuccera ha una sola arma: una parola, Tenet, appunto. E già comincia il rebus di uno spy-thriller internazionale che ci conduce ovunque e dove il tempo non è lineare e pigro come nella nostra vita monotona. Nel film di Nolan il tempo si piega, si distorce, inverte la sua traiettoria, tende al disordine, corteggia l’asimmetria. Un film dalle ambizioni eccezionali. Se pagate per vederlo e qualcosa non vi è chiaro, non pagate qualcuno per farvelo spiegare. Da qualche parte su Internet una spiegazione si trova. E gratis.