Da sabato 5 Dicembre su Sky Atlantic/Now Tv
Da Londra a Los Angeles nel segno dell’horror. Il creatore della serie John Logan lascia la capitale inglese di epoca vittoriana per ambientare lo spin-off di “Penny Dreadful” nella Los Angeles del 1938, setacciata nel suo sinistro retrobottega metropolitano dal detective ‘chicano’ Tiago Vega e dal suo partner di indagini, il veterano ebreo Lewis Michener.
La miccia narrativa è un macabro omicidio che sconvolge la Città degli Angeli, la quale gradualmente mostrerà il suo volto infernale perché il demone Magda ha preso il controllo della situazione e sa manipolare tutta una rete di alleanze e individui per far trionfare il male.
Come ogni noir che si rispetti, più si scava nel profondo e più anime fangose emergono dalle viscere. E quando si allargano le prospettive dell’indagine, aumenta anche il potere e il carisma delle forze in campo, abituate ad agire nell’ombra e ora, invece, risvegliate dal loro sornione ‘know-how’ sotterraneo.
Siamo nel 1938 e lo spionaggio nazista sa infilarsi nei gangli della politica cittadina mentre, nel contempo, alla radio esplode la propaganda di matrice evangelista. Intanto la comunità latino-americana finisce nel mirino di una polizia spietata e repressiva. Ma, soprattutto, sulle due arterie pulsanti della città – Sunset Boulevard e Wilshire Boulevard – incombe il duello fra il suddetto demone Magda che ha lo sguardo affilato di Natalie Dormer (la Margaery Tyrell de “Il trono di spade”) e Santa Muerte, un angelo antagonista venerato dai messicani e interpretato da Lorenza Izzo.
Dieci episodi targati Showtime con tantissima carne al fuoco, un nugolo di misteri scioccanti e una manciata di personaggi ambigui per una serie tv che soffoca con un’ombra dark la solarità di Los Angeles, abituata comunque ad ospitare nella sua giungla d’asfalto i crimini più sordidi.
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Come nei 5 titoli che il nostro algoritmo umano vi consiglia
CHINATOWN (Rakuten/Google Play/Apple Tv)
Roman Polanski si infila nei segreti di una ricca famiglia di una Los Angeles corrotta ed incestuosa firmando un noir esemplare, una lezione di cinema in ogni aspetto della settima arte. Dalla regia alla sceneggiatura di Robert Towne, premiata con l’Oscar; dalla fotografia di John A. Alonzo per arrivare al cast su cui primeggiano Jack Nicholson, Faye Dunaway e John Huston. Cinema a cinque stelle sul tema dell’inganno e dell’ambiguità con riferimenti al capitalismo come mostro diabolico che divora e governa.
L.A. CONFIDENTIAL (Amazon)
Dal romanzo di James Ellroy, pietra miliare del noir letterario, Curtis Hanson ricava un film polifonico con Kim Basinger (premiata con l’Oscar) nel ruolo della femme fatale e Kevin Spacey in quelli del cinico detective. Gli altri due piedipiatti sono Russell Crowe e Guy Pearce. Cupo affresco della Los Angeles degli anni ’50 che annusa il marcio dentro il dipartimento di polizia e mostra un mondo allo spasimo che tende verso un cuore criminoso e dal riscatto impossibile.
LA FIAMMA DEL PECCATO (Rakuten/Google Play/Appletv)
Un film imprescindibile che riconquista i suoi ammiratori ad ogni visione. Billy Wilder scolpisce nel bianco e nero la grammatica di un intero genere raccontando la passione amorosa di un assicuratore (Fred MacMurray) per una dark lady dall’anima intrisa di cupidigia (Barbara Stanwyck). All’origine di questa opera meravigliosa c’è il romanzo di James C. Cain che Wilder rielabora insieme addirittura a Raymond Chandler, uno dei più grandi scrittori della narrativa hardboiled. Una collaborazione fra giganti per un film davvero immortale.
RISCHIOSE ABITUDINI (Amazon)
Prodotto da Martin Scorsese e diretto da Stephen Frears, il film consegna le chiavi della città a un catalogo di piccoli malviventi. Le regole di una vita vissuta a capofitto sono la furbizia e la truffa (il titolo originale è The Grifters: Gli imbroglioni). Un gioco al massacro a cui partecipano Anjelica Huston e Annette Bening, entrambe strepitose, che insieme a John Cusack prestano il volto ai personaggi creati da Jim Thompson, l’autore del romanzo da cui questo piccolo, grande cult è tratto.
MULHOLLAND DRIVE (Infinity)
Labirintico e complesso come ogni film di David Lynch che costruisce e decostruisce, sistema e poi scombussola le pedine sulla scacchiera dell’immaginario, come farebbe un pittore cubista, tirando fuori uno dei suoi infiniti assi nella manica, uno dei suoi enigmi insondabili e suggestivi, sempre sull’orlo del surreale, costantemente a ridosso del non filmabile. Al centro ci sono le sensualissime Naomi Watts e Laura Elena Harring, ma al centro c’è soprattutto Los Angeles vista con gli occhi di un regista dalla fantasia inesauribile che qui raggiunge una delle vette della sua filmografia.