Vince Casadilego, la fatina con la voce da usignolo LA RIVINCITA DELLA VOCE

Annunciatissima, ma non per questo meno meritata: Casadilego, nome misterioso da far risalire all’amato brano di Ed Sheeran ‘Lego House’ e pseudonimo di Elisa Coclite, cantante e pianista, abruzzese di 17 anni, vince la quattordicesima edizione del talent show di Sky Uno. Una voce bellissima, soprattutto nelle note alte, un’intensità interpretativa che fa dimenticare la giovane età, la capacità di unire l’impostazione tecnica canora tradizionale a uno stile moderno che si sposa perfettamente anche con le più attuali rap e trap, (come dimostrano i suoi duetti col il suo giudice Manuelito e con il rapper Lazza), l’aspetto rassicurante e dolce nonostante i capelli verdi, le hanno garantito per tutta la durata del programma una netta  preferenza di voti, che poi le ha assicurato la vittoria finale. Nonostante sia stato Blind, concorrente della squadra di Emma e al secolo Franco Rujan, arrivato nel terzetto finale ma uscito per primo, a vincere il Disco d’Oro mentre partecipava al programma, per essere quello il cui brano è stato più scaricato sulle piattaforme di streaming.
Ma Casadilego come cantante era effettivamente troppo più brava di tutti gli altri, almeno potenzialmente, con una voce potente e toccante che, educata a dovere, potrà anche risultare indimenticabile per le orecchie del pop italiano.

Quindi nessuna polemica per il risultato, solo tanti complimenti a questa ragazza che però fino alla fine ha visto il suo primato conteso dagli eccezionali outsider, gli scatenati rockettari della squadra delle band Little Pieces of Marmelade. Ottimi musicisti, con l’insolito cantante-batterista, competenti e appassionati, nonostante per alcuni spettatori quello che fanno sia solo ‘rumore’, loro confermano che anche i più giovani conoscono e apprezzano ancora l’hard rock, il metallo e le venature punk, e arrivano a piazzarsi secondi nello spettacolo che sarebbe teoricamente dedicato al bel canto. Le loro esibizioni riempiono occhi e orecchie, e stavolta ha ragione il giudice Manuel dicendo che ‘qui dentro’ non si era mai vista una cosa così, e se il cambiamento vuol dire il ritorno a un passato così tosto, ben venga il cambiamento, e il passato tosto.

I giudici e il ritorno alla musica dal vivo LA RIVINCITA DELLA MUSICA DAL VIVO

Una delle sorprese della finale sono state le esibizioni dei giudici, in questa edizione tutti cantanti e musicisti.
Manuel Agnelli a petto nudo con i LPOM, Mika in duetto ultra-pop con NAIP uscito per primo ma felice e incredulo di essere arrivato in finale, Emma virtuosa con Blind, Hell Raton che rappa in spagnolo con Casadilego al pianoforte: i giudici si sono esibiti ognuno col suo concorrente, molto generosamente cercando di mettere in evidenza le qualità dei loro pupilli e prestando il loro talento per esaltare quello altrui. Anche se è stato necessario evitare il confronto vero e proprio tra gli artisti esperti e quelli acerbi, i duetti hanno funzionato e sono stati davvero godibili. Come del resto le esibizioni che i giudici, in veste di ospiti ‘interni’, hanno fatto durante la serata, Manuel con i suoi Afterhours, che hanno portato sul relativamente piccolo palco di X Factor un pezzo di storia del rock italiano degli ultimo 30 anni.
La rivincita della musica sul virus, potremmo chiamarla: gli artisti emozionatissimi, rimarcano la loro felicità di essere tornati a suonare su un palco dopo quasi un anno di stop a causa della pandemia. I ringraziamenti alla trasmissione e al canale, che ha consentito in tutta sicurezza di poter far tornare la musica dal vivo anche se in versione ridotta e trattenuta, sono d’obbligo e meritatissimi.
Anche i superospiti, i Negramaro di Giuliano Sangiorgi insieme alla giovanissima trapper Madame, hanno calcato le assi del palco con l’emozione genuina di un vero concerto, addirittura con qualche imprecisione dovuta all’emozione e, fatalmente, alla mancanza di esercizio.
Stavolta davvero la musica è stata una rivalsa, e la tanto sbandierata emozione è stata realmente trasmessa dalle note e dalle voci attraverso il freddo schermo televisivo.

A sorpresa Alessandro Cattelan annuncia il suo ritiro da X Factor LA RIVINCITA DEL LIBERO ARBITRIO

Proprio nel momento di massima ‘tensione agonistica’, proprio quando l’attenzione di tutti i fan e gli spettatori di X Factor (e sono stati tanti ieri sera, tantissimi: 1.895.000 spettatori medi, 8% si share, 30% in più dell’anno scorso) era rivolta a scoprire chi sarebbe stato il vincitore di questa edizione, Alessandro Cattelan prende microfono e palco per sé, e fa un annuncio che sbalordisce: Questa è stata la mia ultima puntata di X Factor.
E sì, sbalordisce non è la solita iperbole da articolo web. Davvero gli spettatori di Sky Uno e gli estimatori di X Factor sono stati abituati a identificare questo spettacolo col suo presentatore, mentore e padrone di casa, e davvero non si aspettavano di doverci un giorno rinunciare. Il timoniere, per chi segue X Factor, è l’unico punto fermo che aiuta a mantenere l’equilibrio nel rutilare di concorrenti sempre nuovi, giudici che ruotano, ospiti ogni volta diversi e sempre meno personaggi della porta accanto. E quel timoniere è Alessandro Cattelan, , scanzonato ma allo stesso tempo teutonico nella professionalità senza mai una sbavatura, simpatico, brillante, educato, mai retorico nemmeno quando legge discorsi intrisi di melassa, competente, equanime, ma soprattutto dotato di un ego equilibrato e senza necessità di strabordare, privo del narcisismo che fa del presentatore un presenza ingombrante e invece portatore di una presenza scenica perfettamente a fuoco.
Ed è giusto che, dopo 10 anni di conduzione talmente ben fatta da diventare, come ha detto, quasi meccanica, questo dotato professionista abbia deciso di provare altro. Era nel suo diritto, e sappiamo che lo vedremo brillare in qualche altro posto, di qualche altra luce. Ma, da ‘guardatori’ di X Factor, la notizia del suo abbandono colpisce singolarmente da vicino, come quando il cugino più simpatico durante il pranzo di Natale annuncia alla famiglia che ha deciso di trasferirsi. In Australia.

LA RIVINCITA DELLA TELEVISIONE COL PALINSESTO

In tutta questa elegia della musica, vogliamo dare spazio a un’osservazione più squisitamente televisiva.
Nell’era delle piattaforme on demand, delle televisioni-streaming, dei programmi da scaricare e vedere quando si vuole, nel momento storico di successo del binge watching, delle liste di serie e film fatte a misura dello spettatore, nel tripudio della scelta ad personam (con relativa convinzione errata di star scegliendo, mentre in realtà un ottuso algoritmo sta scegliendo per te), un appuntamento come la finale di X Factor rappresenta davvero la rivincita della televisione tradizionale, con le sue puntate settimanali e il suo palinsesto immutabile, monolitico, onesto perché dichiaratamente deciso dall’alto.
X Factor c’è il giovedì sera, da sempre, alle 21.15. Dal vivo. La registrazione si può fare ma non la fai, come per le partite di calcio importanti, perché hai paura che qualcuno ti dica come è andata prima che tu lo scopra da solo. E invece tu lo vuoi scoprire da solo, lo vuoi VIVERE.
Una gara, a eliminazione, va vista mentre si svolge. Quello è il suo senso e la sua bellezza, quindi il giovedì tutti quelli che seguono X Factor lo guardano contemporaneamente, e, come testimoniano le migliaia di interazioni sui social: è proprio guardarlo insieme contemporaneamente che ne aumenta la godibilità.
In questo periodo non si può uscire la sera, e va bene, ma anche gli altri anni le persone appassionate di musica e X Factor rimanevano a casa, o si riunivano nelle case, per seguire le puntate e soprattutto la finale, col suo vivace carico emotivo. Scoprire il vincitore, trepidare per il proprio preferito, guardare un ospite internazionale sapendo che è proprio in quel momento che fa quella cosa, danno un piacere adolescenziale ma uguale per tutti, come ben sanno i tifosi di qualsiasi sport o attività ludica del mondo intero. E quella trepidazione non è diminuita dall’attesa di sette interi giorni, anzi, è quell’attesa stessa che le esalta e la nutre.
Quindi, come anche la piattaforma streaming più famosa e importante (Netflix) ha già capito annunciando l’avvento di un vero e proprio palinsesto, l’era dell’appuntamento obbligato, della prima e seconda serata, del giorno della settimana predefinito per un dato programma, non è ancora finita. E se lo streaming ha grande successo, il palinsesto televisivo non è ancora morto, e a giudicare dai numeri di X Factor, non è nemmeno in cattiva salute.

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