Cosa, dove e perché vederle

 

Cosa e dove
Lupin, Netflix, dall’8 gennaio 2021

Una serie francese il cui protagonista è ispirato, anzi meglio, si ispira, al celeberrimo ladro gentiluomo Arsenio Lupin.
Non pensate però al dinoccolato personaggio in giacca rossa degli anime, Lupin III, arci-nota variante giapponese creata dal fumettista Monkey Punch, successo global-pop sin dagli anni ’70 e ancora saldamente nell’immaginario collettivo (la serie tv è disponibile attualmente su Amazon Prime, mentre i film della saga tutti scaricabili da NowTv e SkyGo dell’on demand di Sky).

Il rapinatore seducente, ironico, generoso e trasformista a cui si ispira il personaggio della serie Netflix è piuttosto quello della narrativa, creato dallo scrittore francese Maurice Leblanc nel 1907. Assane Diop, uomo mezzo fallito e pieno di debiti che lavora come inserviente al Museo del Louvre a Parigi, è un grande fan del Lupin originale, e si servirà della raccolta di racconti “Arsene Lupin, ladro gentiluomo” per mettere in atto il colpo del secolo, il furto della Collana della regina, non solo per saldare tutti i suoi debiti, ma soprattutto per vendicare suo padre, morto suicida in seguito all’ingiusta accusa di aver rubato proprio quell’inestimabile gioiello.
Piani complessi fino all’arzigogolo, stratagemmi iperbolici, trasformazioni, cambi di identità e combattimenti sempre condotti in equilibrio sul filo dell’ironia, saranno il mood a scapicollo delle sette puntate della prima stagione.

Perché

Perché il protagonista della serie è Omar Sy, l’attore francese di origini senegalesi diventato star internazionale col piccolo gioiello e ‘caso’ cinematografico “Quasi amici”.

E non perché può essere interessante vedere un Lupin di colore: il protagonista NON è Arsene Lupin, è Assane Diop, una lenza di un metro e novanta che vuole eguagliare il ladro più famoso di tutti i tempi che, nella realtà, non è mai esistito. E Omar Sy è perfetto per rappresentare il personaggio come lo pensò il suo autore e come il grande Monkey Punch ha fedelmente riportato su carta e cartone: intelligente e disinvolto, divertente, impunito, sicuro di sé e ironico di un’ironia che non vacilla mai per nessun motivo. Sy nasce come comico, è amatissimo in patria (è terzo per gradimento tra le personalità francesi dopo il campione di tennis Noah e quello di calcio Zidane, pop-olarità all’ennesima potenza), il suo sorriso scanzonato ha portato un film potenzialmente drammatico come Quasi amici ad essere la più solare e leggera commedia del decennio e lui stesso a Hollywood, la sua faccia e la sua postura da gigante dispensatore di abbracci piacciono da impazzire alla telecamera.

 

Per tutti questi motivi, ovvero questo unico grande motivo, ci vogliamo fidare di questa serie e diamo appuntamento più avanti, dopo averlo visto, per sapere se il nostro intuito ha avuto ragione o siamo rimasti delusi.

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