MENTRE SKY LANCIA “THE GILDED AGE”, UN’ALTRA NUOVA SERIE DI AMBIENTAZIONE STORICA, ECCO QUALCHE CONSIGLIO DI VISIONE PER CHI SI VOGLIA IMMERGERE NEI DRAMMI DEL PASSATO PER NON PENSARE AI GUAI DEL PRESENTE

I period drama hanno un loro pubblico, che è più ampio del target dichiarato cui sono destinati: non sono solo women 30-55 a guardare le serie tv ambientate nel passato più o meno recente, ma anche uomini di varie età appassionati di storia, costume e cultura di secoli più fascinosi di quello che ci è capitato di vivere. Se poi il momento presente è caratterizzato da un frizzante passaggio da una pandemia letalissima a una guerra troppo vicina con minaccia nucleare annessa, allora immaginiamo che un tuffo nel passato, anche per cercare un più sicuro disengagement dall’attualità, sia una soluzione che troverà molti altri sostenitori.
Ma cosa vedere, nell’ampia scelta di serie in crinoline, abiti da charleston e irresistibili redingote? Di seguito una selezione di titoli che vale la pena guardare, e anche di far guardare al/alla partner poco convinto.

THE GILDED AGE, dal 21 marzo su Sky Serie e in streaming su Sky Now: la novità

Ambizione e intrigo nella New York di fine Ottocento. Nel 1882 Marian, una giovane provinciale rimasta orfana, si trasferisce a New York per vivere con due zie, una ricca per matrimonio e l’altra lussuosamente da lei mantenuta. Marian è ‘buona e cara’ ma non è sprovvista di ambizione, e usa le armi a sua disposizione per scalare la buona società della città, cominciando con l’avvicinare i ricchissimi vicini di casa, i Russell. Da segnalare tre cose: 1) La ricostruzione della New York ancora battuta da calessi e strascichi di gonne, perché chi ama la Grande Mela la apprezza in tutte le sue versioni temporali. 2) Due delle protagoniste, che sono attrici che hanno già lasciato il loro segno sul piccolo schermo: la zia ricca conservatrice e intrigantissima è Christine Baransky, già titolare di personaggi che brillano per cinismo e autoironia in The Good Wife e The Big Bang Theory, la zia apparentemente melliflua e succube è Cynthia Nixon, la rossa del leggendario quartetto di Sex & The City. 3) il creatore Julian Fellowes.

Intermezzo: in principio fu Julian Fellowes
Julian Fellowes, sceneggiatore e autore inglese, classe 1949, è diventato celebre vincendo l’Oscar per la Miglior Sceneggiatura originale nel 2001 per il period movie Gosford Park. In effetti il bel film di Robert Altman risulta un piccolo capolavoro anche grazie  ‘sceneggiatura ad orologeria’ di Fellowes, che racconta una storia dai due punti di vista speculari degli aristocratici ospiti di una magione di campagna nell’Inghilterra del 1932, e del personale di servizio che in quella casa lavora. Lo stile narrativo di Fellowes, anche lui aristocratico di nascita, si può riassumere così: eleganza, ricostruzione storica impeccabile, bisturi che affonda nelle contraddizioni delle classi ‘alte’ del buon tempo andato.
E’ proprio questo, insieme certamente alla classica combinazione astrale ignota, che ha dato vita al più grande successo di Fellowes in televisione, la serie in costume per eccellenza degli anni Duemila: Downton Abbey

DOWNTON ABBEY, 6 stagioni su Amazon Prime Video: il classico


Passioni da nobili e vita da domestici in un castello dello Yorkshire del Primo Novecento. Si tratta di una vera e propria doppia saga: quella della famiglia Crawley, conti di Grantham e proprietari di una splendida tenuta nella campagna inglese, e quella del personale di servizio del castello, che riempie tutta la gamma di tipi che va dal servitore fedele al potenziale assassino all’ingrato cameriere che si mette l’argenteria in saccoccia. Partendo col dire che la serie Downton Abbey ha creato un vero e proprio culto perché è la più bella di tutte, col suo incedere narrativo lento e inesorabile quasi ipnotico, scegliamo tre cose da segnalare: 1) La fascinazione invincibile della location. Downton Abbey è in realtà il vero castello di Highclere, nello Hampshire, che appartiene alla famiglia dei duchi di Carnarvon (per chi ama il gossip reale: il vero Lord Carnarvon è stato il migliore amico della Regina Elisabetta, qualcuno dice addirittura che sia il padre del non irreprensibile Principe Andrea). 2) La perfezione della ricostruzione degli ambienti e degli stili di vita, con i costumi in molti casi originali degli anni ‘20/’30 (la protagonista Michelle Dockery si è ‘beccata’ anche un’allergia per delle tarme che forse risalivano al primo Novecento…) e le ricette gastronomiche del tempo (esistono libri con i menù serviti negli infiniti pranzi presenti nella serie). 3) Il personaggio dell’anziana Contessa Madre Lady Violet: interpretata dall’eterna Maggie Smith, l’anziana nobildonna fornisce il contrappunto ironico di tutte le vicende drammatiche e spesso strappalacrime della serie, e le sue battute di spocchia fulminante formano un sagace breviario di humor british, a partire dall’inoppugnabile  “Io non insulto mai nessuno mia cara. Descrivo solo le persone in modo molto accurato”.

E ancora di Fellowes, decisamente più recente essendo uscito nel 2020, suggeriamo:

BELGRAVIA, in streaming su Sky Now: la variazione sul tema


Intrighi di palazzo nel quartiere più ricco della Londra del 1840. Due gentildonne che vivono nella zona residenziale più bella della capitale inglese nell’Ottocento, una diventata ricca grazie al lavoro (orrore!) imprenditoriale di suo marito e l’altra appartenente all’antica aristocrazia, sono legate da un torbido segreto, che sta per venire a galla cambiando le vite di due intere famiglie. Versione ‘cittadina’ e breve di Downton Abbey, ne ripropone le atmosfere sofisticate e l’osservazione acuta delle differenze tra società alta e bassa, che per paradosso vivono nell’intimità più stretta, in un abbraccio a volte letale. Da segnalare in Belgravia è proprio la propensione all’analisi sociale, con le dinamiche tra le classi descritte perfettamente nelle traiettorie delle ambizioni di ascesa di alcuni personaggi e nelle resistenze al cambiamento di tutti gli altri.

OUTLANDER, in streaming su Sky Now: l’outsider


Storie di amore e passione a cavallo del tempo, tra Nove e Settecento. Per questa serie, sei stagioni ispirate alla saga letteraria di Diana Gabaldon, la definizione period drama è al tempo stesso stretta e imprecisa. La storia è quella di un’infermiera che dall’Inghilterra del 1945 si trova ‘misteriosamente catapultata’ nella Scozia del 1700. Period drama dunque, di ben due periods diversi, più una solida dose di fantascienza, data dal continuo andirivieni nel tempo e nello spazio con relativi disorientanti incontri tra madri e figlie a volte della stessa età, ma soprattutto e più di tutto dramma sentimentale. Da segnalare, per questa serie di grandissimo successo, è il suo romanticismo incrollabile, totale, quasi senza vergogna. La storia di un amore che attraversa il tempo travalicando quello di una vita è un classico di cinema e tv d’amore, da non perdere se non avete pudore nel commuovervi per una trama che più finta non si può. In aprile Sky dedica un canale per due settimane alla visione esclusiva degli 80 episodi trasmessi finora.

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