Viaggi nello spazio, nel tempo e nella mente: tre serie tv di fantascienza

Travelers (Netflix)

Da un futuro lontanissimo, dove qualcosa di terribile ha sconvolto la popolazione della Terra, alcune coscienze viaggiano indietro nei secoli e prendono possesso di corpi moribondi del presente, per cercare di impedire all’Apocalisse di accadere di nuovo. Eric McCormack (Will di Will & Grace) conduce la sua missione con le sembianze di un agente dell’FBI. Indagini, sparatorie e combattimenti mascherati da storie di viaggi nel tempo: fanta-poliziesco.

Raised by Wolves – Una nuova umanità (Sky Go, Now Tv)

Prodotto e diretto per due episodi da Ridley Scott, è la storia di due androidi che devono provare a rifondare l’umanità su un pianetino sperduto nell’Universo, degli uomini sopravvissuti all’Apocalisse che cercano di impedirglielo per pura invidia, e degli indigeni del pianeta che, invisibili, pure decidono di non stare a guardare. Androidi buoni, uomini così così, alieni cattivissimi, pianeti meravigliosi e spaventosi: Ridley Scott mascherato da sé stesso, e poi Luke Scott (regista di 8 episodi) mascherato dal grande visionario che è suo padre: fantasaga familiare.

Away (Netflix)

Hilary Swank è il comandante di una missione spaziale internazionale, la prima che arriverà e si stabilirà su Marte. Ma mentre viaggia nelle profondità della Galassia si preoccupa della figlia e del marito che ha lasciato a Houston e che non se la passano troppo bene. Buoni sentimenti ed esaltazione generale della famiglia mascherati da avventura nello spazio: fantasentimental.

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Per ricordarsi da dove Scott è partito, per vedere la fantascienza senza maschere nella sua ‘crudele bellezza’, tre film imprescindibili della saga di Alien (Disney plus)

Alien, 1979, Ridley Scott

Possiamo parlare di capolavoro? Possiamo, e lo facciamo. Un’astronave sbarca su un pianeta da cui è arrivata una richiesta di aiuto, e il suo equipaggio si trova minacciato da una razza aliena sterminatrice che usa le altre creature viventi come ‘ospiti’ per riprodursi. Angoscia, orrore, mostri che hanno segnato il nostro immaginario per sempre: una meditazione sul ruolo dell’uomo nel cosmo. E come lo chiami, se non capolavoro?

Aliens – Scontro finale, 1986, James Cameron

Seguito del precedente, vede l’ufficiale Ellen Ripley risvegliata dopo un’ibernazione di 57 anni e di nuovo alle prese con i mostruosi alieni che si servono degli uomini-coloni per riprodursi. Cameron privilegia le scene d’azione ad alta carica di tensione, in un crescendo di combattimenti e colpi di scena che la leggendaria Sigourney Weaver gestisce alla perfezione.

Alien 3, 1992, David Fincher

Esordio per il regista di Fight Club, è un film cupo e ultra tecnologico, ma la storia è sempre quella della coraggiosa Ripley che combatte con gli alieni ottusamente stragisti di uomni. La meditazione e la lotta per la sopravvivenza dei primi due capitoli lasciano spazio a una sorta di dsperazione senza via di fuga: claustrofobia cosmica per capire che stare chiusi a casa propria non è poi questa condanna così terribile…

 

 

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