La sera in cui la Milano bene si imbellettava per l’apertura della stagione della lirica alla Scala, l’Italia dei social e dei talent si accomodava sul divano per seguire la finale di X Factor, il talent un tempo più bello e seguito e ora pericolosamente danzante sull’abisso. Vince la concorrente di Fedez Sarafine e, sorprendentemente, era quella che se lo meritava.

Ecco le nostre ultime pagelle:

I RIASSUNTINI AD INIZIO EPISODIO E LE CLIP PRIMA DELLE ESIBIZIONI : il ‘nella puntata precedente’ e  ‘durante la settimana’ può fare effetto “Lost” (la grandissima serie di avventura e fantascienza che dello ‘spiegone’ aveva bisogno e comunque non ci si capiva niente lo stesso) oppure effetto “Ciranda de Pedra”, (telenovela latinoamericana in cui se non ti ricordano i nomi dei personaggi ti perdi tra cognati fratelli figli illegittimi): ad X Factor finisce per risultare la seconda cosa, e chiamarlo sum up non cambia il risultato, che è un leggero fastidio che ti fa venir voglia di mandare avanti veloce. VOTO: NON SE NE POTEVA PIU’

FRANCESCA MICHIELIN: la sua eleganza e bellezza sembra aumentare inversamente alla capacità di condurre un programma complesso che oltretutto sta collassando. Lei è carina, talentuosa come cantante, ma la sua conduzione è un inno alla non necessità della competenza nel lavoro. VOTO: CHIEDIAMO AL SINDACATO DEI PRESENTATORI TELEVISIVI

GIANNI MORANDI: una personalità carismatica e gentile, dono rarissimo, tra i moderni internazionali c’è un tale Chris Martin che ce l’ha. L’intervista iniziale della conduttrice è ai limiti del ridicolo, ma Gianni è Gianni, e rivitalizza quel palco sia quando si esibisce, sia e soprattutto quando dice verso i giudici ‘quindi loro tre non contano più niente’: impagabile, come i vecchietti che possono dire ormai quello che vogliono. VOTO: MENOMALE CHE GIANNI C’E’

I GIUDICI SPETTATORI: come ha detto appunto il tenero Morandi, in questo episodio i giudici non contano niente, perché è il pubblico stavolta a scegliere chi vince e chi no (al netto dei complotti della produzione che, forse, ha veramente l’ultima parola sulle eliminazioni). Ambra, elegante come se si fosse confusa e credesse di essere alla prima della Scala (concomitante, come Morgan ha fatto notare sui suoi social per screditare la finale di X Factor rispetto alla prima della stagione lirica), è davvero solo spettatrice, non avendo nemmeno un concorrente (come ha fatto notare Morgan… da due settimane a questa parte non fa altro che far notare cose, e leggendo i suoi social il sospetto che  alcuni commenti siano autografi è molto concreto). Di Fedez e Dargen si può lodare l’impegno a trovare sempre nuove parole per complimenti equamente distribuiti tra i concorrenti propri e quelli altrui. Tutto previsto e niente di nuovo sul fronte occidentale, a parte Dargen che, avendo a quanto pare deciso di non partecipare più al talent, si prende il rischio impopolare di salutare e ringraziare Morgan, il convitato di pietra del tavolo giudicante senza possibilità di decidere. VOTO: NON NE POTEVANO PIU’ NEMMENO LORO

MEGA MIX: la prima manche è un medley delle esibizioni più riuscite dei quattro finalisti. Le clip che precedono raccontano il famoso ‘percorso’ (l’Accademia della Crusca ci ha pensato a mettere una tassa sulle parole usate più di 90 volte in una sola puntata di X Factor? Potrebbero poi usare i soldi fatti per un dizionario etimologico aggiornato) di ogni concorrente: IL SOLITO DANDY, MARIA TOMBA, SARAFINE E STUNT PILOTS. Ma già visto e stravisto. VOTO: NOIOSO

L’X FACTOR DEI CONCORRENTI: quest’anno, anno complicato e piatto insieme, tutti i concorrenti arrivati in finale hanno in effetti un loro X Factor, quella qualità impalpabile che definisce una certa attitudine allo spettacolo e la capacità di attirare l’attenzione su di sé, oltre e a volte al di là del talento.
Il SOLITO DANDY: in un momento di brutte notizie, lui è una buona notizia, dice Ambra. E’ bravo, ma soprattutto è ‘puro’, ai limiti del nerd musicale, è simpatico e coerente, sa fare spettacolo, ha un inedito mediocre, ma è un personaggio. Ha un x factor tenero e insolito, in ossimoro col suo nome.
MARIA TOMBA: la cantante in pigiama, la regina della vestaglia sexy, ha una personalità naif ma allo stesso tempo dirompente, come Il Solito Dandy ha saputo fare della propria parte ingenua e freak una qualità, e l’ha squadernata sul palco. Questo ha valorizzato la sua bella voce e coperto le molte imprecisioni delle esecuzioni, ed esaltato un inedito così così. Ha un x factor naturale in un modo totalmente costruito, che conquista.
STUNT PILOTS: stimolano la simpatia di tutti quelli a cui nessuno dava una lira e invece ce l’hanno fatta (il sostantivo inglese che sintetizza il concetto ormai è meloniano e non so se si possa ancora usare), ma sono bravi davvero e fighi senza essere veramente fighi, come dei Maneskin con più ironia e meno erotismo, diciamo. L’inedito è forte e radiofonico. Hanno un x factor pronto per l’Europa, come ha sintetizzato la giudice scollacciata.
SARAFINE: classe e ironia, voce e attitudine, creatività e competenza musicale, capacità di produrre, soprattutto intelligenza. Ma niente niente quest’anno avesse vinto quella che lo meritava? Anche se non era la voce più interessante, è stata l’artista più completa, e il suo inedito è il migliore da un bel pezzo a questa parte, Ha un x factor ricco di sfumature e pieno di ingredienti, che valorizza la competenza. VOTO: AVREBBERO POTUTO VINCERE TUTTI E QUATTRO

I DUETTI: Maria Tomba e Miss Keta cantano “Pazzeska” e sembra che facciano l’una la parodia dell’altra: divertenti
Gli Stunt Pilots e Omar Pedrini dei Timoria cantano “Sole spento”, rockeggiano alternativi, Zo Vivaldi non sparisce dietro a Pedrini e questo è già tantissimo
Sarafine con Offenbach canta “Overdrive”, molto a suo agio, nella dimensione tutta sua di una modernità senza tempo, sembra insieme madre e figlia del duo di deejay francesi (ma non la sua esibizione migliore)
Il solito Dandy e Francesco Gabbani cantano “Viceversa”: i due hanno un timbro simile, ma Dandy scompare un po’ dietro la potenza vocale di Gabbani, e viene messo in ombra dalla presenza sorridente e caciarona del cantante toscano vincitore di Sanremo, che non si mostra troppo generoso col suo ‘pupillo’
In generale i duetti funzionano sempre, perché non sai davvero cosa aspettarti. VOTO: SORPRENDENTI

QUESTA EDIZIONE: sottotono, aggrappata a una polemica finta che ha provocato un licenziamento vero e innescato poi un reale polverone, questa edizione ha confermato la deriva del talent show che era fiore all’occhiello della televisione satellitare e reginetta del chiacchiericcio pubblico, una Sanremo più glitterata e tendente all’internazionalità. Un po’ noiosa e allo stesso tempo vagamente trash, l’edizione 2023 di X Factor ha fatto comunque parlare, come dimostrano i social, le testate dei giornali, i commenti del bar e, va da sé, questo articolo. Non sappiamo cosa potranno ancora inventarsi l’anno prossimo i produttori, ma abbiamo timore e certezza che qualcuno sarà lì sempre a guardare, criticare, commentare o esaltarsi sgolandosi per il proprio preferito, come al palio nel medioevo e allo stadio oggigiorno. VOTO: SIAMO TUTTI IL FRATELLO DI SARAFINE

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