E’ RIMORTA LA REGINA, MA STAVOLTA SI TRATTA DELLA SOVRANA DEL GIALLO TELEVISIVO: A 96 ANNI SE NE VA ANGELA LANSBURY, ATTRICE DIVENTATA LEGGENDA CON LA SERIE CRIME “LA SIGNORA IN GIALLO”.

 

E’ vero che l’attrice inglese, nata il 16 ottobre 1925 a Londra, ha avuto una carriera lunga e significativa, e che può sembrare riduttivo ricordarla solo come Jessica Fletcher, la signora in giallo che tiene compagnia agli spettatori di mezzo mondo dal 1988. Ma quando un personaggio di fantasia si impone nell’immaginario popolare internazionale, quando le sue vicende sono citate come proverbi, quando un volto, un foulard, un ammiccamento diventano riconoscibili al di qua e al di là di un oceano, allora identificare l’attore in quel personaggio è il contrario di riduttivo, è l’inevitabile ma suprema lusinga di una carriera. Angela Lansbury, con i suoi film d’autore e i successi di Broadway, è comunque, e da oggi sarà per sempre, Jessica Fletcher, l’investigatrice dilettante che risolve i casi criminali della sua città senza mai sparare un colpo o alzare il tono della voce.

Come tutti sanno, “La signora in giallo” (Murder, she wrote, è l’evocativo titolo originale della serie) segue le vicende di una matura vedova che, appassionata di romanzi gialli, inizia a scriverne di suo pugno, e collateralmente diventa tanto esperta di crimini da aiutare la polizia e essere anzi lei, sempre, a risolvere i casi di delitti. 264 episodi per 12 stagioni, dal 1988 al 1996: una serie longeva, ma nemmeno da record, dato che in USA le fiction hanno la caratteristica della perennità.
“La signora in giallo” è lunga ma non ha una ‘stazza’ eccezionale, è piuttosto la sua costante ‘presenza’ ad essere straordinaria. Nei palinsesti di tutti i canali e i network questo titolo è sempre presente, dagli anni ottanta a oggi senza soluzione di continuità.
Nella fascia pomeridiana, preferibilmente all’ora di pranzo, un canale che trasmette le vicende dell’ineffabile investigatrice si trova sempre. Scanalando mentre si è a tavola ci si imbatterà di sicuro nel perenne autunno di Cabot Cove, cittadina costiera del Maine dove ogni tre giorni uccidono qualcuno (se fosse vero, il villaggio in cui vive Jessica sarebbe il posto con il tasso di criminalità più alto del MONDO, in proporzione agli abitanti) e dove la pacata, educata, intuitiva nonché empatica signora Fletcher guida la goffa polizia locale verso la soluzione del mistero misterioso. Sempre senza scomporsi, senza perdere l’aplomb e la messa in piega impeccabile, con la borsa tracolla e il foulard ben annodato sul collo, non sia mai che l’eterno autunno del Maine (anche se la serie fu girata in California) le faccia prendere un raffreddore. Costantemente riproposte, le puntate sono anche loro costanti, sempre identiche a sé stesse, ripetitive in modo rassicurante, quasi consolante, con la routine omicidio-scoperta dell’omicidio-collegamento con la signora Fletcher-arresto sospetti non colpevoli-intuizione della signora Fletcher- scoperta del vero colpevole, tutto senza mai una goccia di sangue a turbare le coscienze. Abituati a guardarla, la signora Fletcher, gli spettatori sono stati per decenni ipnotizzati dalle sue avventure, e dagli occhi azzurri sgranati di Angela Lansbury, attrice inglese vissuta in America che ha saldamente guidato le sorti della serie anche da produttrice. Un successo che i network sanno che non si interrompe mai, come le buone abitudini quotidiane di cui non ti vanti ma delle quali non puoi fare a meno, come la tisana della sera, il bicchiere d’acqua a stomaco vuoto la mattina: Sky aveva in programma un canale interamente dedicato a lei che sarebbe partito il giorno del suo 97esimo compleanno, il 16 ottobre, e questo ben prima che l’anziana leggenda della tv si spegnesse, come hanno rivelato i figli, serenamente nel sonno. (da oggi 12 ottobre su SKY saranno visibili in streaming tutti gli episodi dell’intera serie)

Dunque “La signora in giallo” è stata un’abitudine presa senza accorgercene, un appuntamento caldo e piacevole come una tazza di tè anche se parlava di morti ammazzati, una pausa sorridente nel bel mezzo della china trash che ha iniziato a travolgere la tv proprio dagli anni ottanta: ma come è stato possibile questo paradosso? Oggi, che la donna che nel 2014 la Regina Elisabetta aveva nominato Dame Angela Lansbury è morta, non ho dubbi: il merito è suo.
Angela Lansbury ha dato vita nel senso pieno del termine a un personaggio amabile, credibile nella sua totale implausibilità, normale nella sua gigantesca, antistatistica capacità di trovarsi in situazioni anormali, confortante nel suo inesorabile stare dalla parte del bene senza mai strafare. Quasi non è un merito, a ben pensarci, ma una sorta di caso, o meglio di destino: quella persona, con le sue difficoltà pregi difetti miserie e virtù, ha indossato una maschera che su di lei ha preso letteralmente vita, e che ha avuto la capacità di entrare dentro le teste, i ricordi e le immagini affettive di milioni di persone. Per questo oggi non possiamo dire che un monumento della televisione internazionale non c’è più, ma possiamo serenamente ammettere che ci sentiamo tristi. Dispiaciuti anche se, volendo, potremmo rivedere una qualsiasi puntata della “Signora in giallo” in qualsiasi momento: perché appunto Angela Lansbury ERA Jessica Fletcher, e da oggi invece, per sempre, non potrà più esserlo.

 

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