In attesa della cerimonia del 25 aprile, che consegnerà i premi più ambiti dell’anno, vi proponiamo ogni giorno un film diverso fra i trionfatori del passato.

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IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI

(TIM VISION, CHILI, RAKUTEN, GOOGLE PLAY)

OSCAR PER IL MIGLIOR FILM STRANIERO

Un crimine irrisolto. Un amore sospeso. Un finale da scrivere. Così recita la locandina de “Il segreto dei suoi occhi”. Ed è il biglietto di invito per un viaggio indimenticabile nel cuore di un’indagine condotta nell’Argentina del 1974, una nazione all’alba della dittatura militare, ma dove la burocrazia corrotta già sfigurava l’etica e la giustizia del paese sudamericano.

Un film che scava nel rimosso attraverso il tragitto nella memoria dello scrittore Benjamin Esposito, funzionario della Corte di Giustizia ormai in pensione che, nel 1999, vuole scrivere un romanzo su un caso di omicidio rimasto impunito, ripescando i protagonisti del crimine: una ragazza violentata e uccisa, un vedovo assetato di vendetta, un amico che ha sacrificato la propria vita per inchiodare il colpevole, un assassino sparito nel nulla. E soprattutto una donna, Irene, a cui Benjamin non ha mai confessato il proprio amore.

“Il segreto dei suoi occhi” insegue le traiettorie di un passato che si è trasformato in un ossessivo conto in sospeso, in un oscuro oggetto del desiderio, dove il desiderio è mettere in ordine il corso degli eventi e risolvere ogni dubbio tuffandosi in una ferita ancora aperta.

Il regista Juan Josè Campanella adatta il romanzo omonimo di Eduardo Sacheri (scrivendo insieme a lui la sceneggiatura) in una miscela di generi: il plot poliziesco viene surriscaldato dalla descrizione, sullo sfondo, del contesto socio-politico, e cementato dal melodramma amoroso, mentre la figura buffa e tragica dell’alcolizzato Sandoval è l’arrangiamento indelebile di un film polifonico che inscatola molteplici sottotesti.

Ma oltre all’inquieto scrittore, bloccato nel suo bivio esistenziale alla conquista della verità, il protagonista invisibile del film sembra essere il tempo, che nel caso delle ossessioni irrisolte sa essere sia tenero confidente che spietato nemico.

Il continuo andirivieni tra presente e passato suggerisce una riflessione sul potere ingannevole del tempo, sulla sua incapacità di cancellare le ombre. Il tempo può forse prenderle in ostaggio, costringerle al silenzio, ma la speranza che sappia eliminarle è il maiuscolo luogo comune sbugiardato da “Il segreto nei suoi occhi”.

Nel suo percorso a ritroso, Benjamin intraprende un gioco di specchi con tutti questi personaggi in cerca d’autore (lui); e leggendo nei loro occhi scopre che il loro sguardo si è fermato attorno a quella scabrosa tragedia. L’epilogo, con il disvelamento della madre di tutte le vendette possibili, è di quelli che lascia il segno e nega l’esistenza di un ideale archivio polveroso in cui lasciare che le ferite si rimarginino. Gli assilli e i desideri non possono rimanere insoluti. Benjamin torna sul luogo del delitto e sul confine scivoloso e traballante di un amore mai confessato con la tenacia di chi vuole provare a riscrivere un finale diverso per esorcizzare dolori e rimpianti.

 

LA SCENA CULT

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