Due parole di commento sul primo episodio di Scene da un matrimonio

La serie ispirata al capolavoro di Bergman firmata da Hagai Levi (https://guidatv.it/scene-da-un-matrimonio/) ci fa prima di tutto un regalo per come è programmata: Sky Atlantic ‘rilascia’ una puntata alla volta, facendoci recuperare il gusto dell’aspettativa (negato e vilipeso dalla pratica – per altri versi gustosissima – del binge-watching) e del piacere intrinseco del desiderio. E il desiderio è il tema centrale del primo episodio di Scene da un matrimonio. Con la scusa (espediente narrativo benissimo integrato nel contesto) del raccontarsi a una giovane studentessa che sta facendo una tesi sui rapporti di coppia e le dinamiche ‘di genere’, i protagonisti Mira e Jonathan si presentano anche allo spettatore, iniziando dal primo istante a descrivere come intendono il loro matrimonio. Dialoghi fitti e intensi caratterizzano soprattutto il personaggio di Jonathan, professore universitario ebreo pensoso e gentile, un uomo che ha una sua teoria su tutto, come ci tiene a precisare con un enigmatico sorriso la moglie, una Jessica Chastain che recita con tutto il corpo inclusi i capelli, straordinariamente espressiva nel suo tormento trattenuto. Quello che i due dicono sul matrimonio, che la passione non può essere l’unica guida di un rapporto a lungo termine e che chi abbia il batticuore dopo 10 anni di convivenza più che innamorato è tachicardico (non è citazione, la sintesi è mia), è perfettamente condivisibile, e nonostante questo riesce ad apparire di una tristezza sconfortante. L’attenzione dello spettatore è catturata, la riflessione su cosa sia e come si ‘gestisca’ un matrimonio è scattata, anche grazie al confronto con una coppia di amici, il cui rapporto ha delle dinamiche ‘aperte’ modernissime ma difficili da credere realmente funzionanti.
In tutto questo parlare però l’azione non langue: succede una ‘cosa’, e pure grossa, anzi, enorme, i cui effetti si vedranno meglio dal prossimo episodio.

IL BELLO:
. gli attori sono straordinari come ci avevano promesso, e i protagonisti diventano subito vividi, anzi vivi
. la quotidianità matrimoniale con i suoi gesti ossessivi-rassicuranti-fastidiosi-affettuosi è resa con un’efficacia che rasenta la perfezione (vedi scena del bagno)
. i dialoghi non hanno un difetto: non verbosi, non scontati, sembrano veri, solo fatti da gente che sa parlare

IL TOCCO DI CLASSE:
il politicamente corretto nel rapporto tra Mira e Jonathan è così totale da mostrare in trasparenza il suo limite, come se la controllatissima educazione e il rispetto delle reciproche opinioni possano essere uno dei motivi dell’evidente calo del desiderio all’interno della coppia.

IL BRUTTO:
non pervenuto, ci è piaciuto tutto, stiamo godendo dell’aspettativa del secondo episodio.

 

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