Quante coppie di poliziotte nella storia della serialità televisiva: più che rosa, quote gialle

Non passa di moda la ‘buddy cop series’ versione femminile , ovvero il poliziesco che vede protagoniste due investigatrici donne, antropologicamente molto diverse, ma che finiscono per diventare migliori amiche, e si spalleggiano in un mondo che è dominato dal potere maschile e dallo sguardo maschilista.
Non passa di moda, come dimostra il recentissimo L.A.’s Finest, con Jessica Alba e Gabrielle Union, ultima declinazione al femminile plurale del police procedural  (questa sarebbe la corretta definizione per un poliziesco che ha per protagonista una squadra investigativa, che presenta diverse indagini in ogni episodio, che sconfina dall’ambito dell’indagine vera e propria allargandosi alle sale autoptiche, ai tribunali, alle camere interrogatorie, insomma, il giallo in tv: segnatevelo).

Gli albori

In principio fu New York, New York, andato in onda la prima volta nel 1982 e le cui sette stagioni sono state replicate per tanti anni in tantissimi paesi. L’imprinting è chiaro e indimenticabile: due poliziotte, Cagney e Lacey, conducono indagini nella Grande Mela sfidando i pregiudizi dei colleghi oltre che il crimine lungo le strade. Una, la bionda, è single, totalmente dedita alla carriera, tostissima e arguta, l’altra, la bruna Lacey, è moglie e madre, rigorosa, severa, ma empatica e comprensiva. Voilà, la coppia è servita, in un crescendo di complicità e intesa, che avvicina i due personaggi facendo superare le differenze caratteriali. E dispiace registrare che non c’è possibilità per adesso di rivedere questo ‘prototipo’ di un genere che avrebbe qualcosa da dire agli spettatori televisivi nel momento attuale.
Un’erede recente che si muove sull’esatta falsariga del modello anni ‘80, ma anche questo attualmente indisponibile, è Rizzoli & Isles, programmato dal 2010 al 2016 e trasmesso da Fox su Sky e da Giallo per il digitale terrestre fino a pochi mesi fa.
Più patinata e pettinata, questa versione del female police procedural aggiunge un tocco intrigante all’amicizia tra le due protagoniste, una detective bella come una modella e un’anatomopatologa senza mai un congiuntivo o un capello fuori posto, accennando nemmeno troppo velatamente a una certa attrazione omosessuale tra le due, che ammiccano e si rincorrono tra sparatorie, intrighi e cadaveri bluastri accuratamente sezionati.

Tra i prodotti più originali vogliamo segnalare una serie inglese che per livello supera tutte quelle citate, e non appena sarà disponibile di nuovo sarebbe davvero un peccato perdere: Scott & Bailey. Crime inglese dai toni realistici e crudi, ambientato a Manchester, racconta la classica collaborazione difficile che si trasforma in un’amicizia via via più intensa e credibile tra una detective matura, tranquilla e materna e una poliziotta scapestrata, impulsiva, sentimentalmente incasinata. Nel corso delle 5 stagioni le due figure tendono a cambiare e a sovrapporsi una all’altra, e la detective più tosta diventa la più fragile mentre l’impulsiva finisce per trovare proprio nei suoi casini la saggezza per aiutare l’altra. (La detective Bailey ha il volto di Suranne Jones, interprete inglese molto in auge attualmente,  da non perdere su Netflix il thriller psicologico che la vede protagonista: Doctor Jones)

In televisione al momento il poliziesco al femminile parla francese.

Per esempio Fox Crime propone la versione francese e ‘paradisiaca’ del procedural classico: Deadly Tropics (Tropiques Criminels) è ambientato sull’isola di Martinica, dove arriva direttamente dalla Francia la comandante Melissa Sainte-Rose a guidare la Squadra Omicidi con tranquilla professionalità, empatia ed eleganza di modi. Come da copione, la sua controparte, il capitano Gaelle Crivelli, è invece una poliziotta intemperante, vulcanica, aggressiva, scostante, e in più si veste come la parodia di un marine in vacanza. Una dinamica da manuale, ma declinata nella versione sunkissed delle protagoniste baciate dal sole delle Antille Francesi.

Sempre francofona ma in mood metropolitano è la serie in onda su Giallo, digitale terrestre, Astrid & Raphaelle. C’è al solito una detective cazzuta e rigorosa, Raphaelle Costa, sempre comandante della squadra omicidi, ma stavolta la controparte è un personaggio più atipico e in molti sensi più moderno. Si tratta di una giovane un’archivista dell’Ufficio Documentale della Polizia affetta da autismo. La forma di autismo che la caratterizza è la Sindrome di Asperger, che sta diventando ‘famosa’  (ne è affetta per esempio Greta Thunberg) perché, anche se limita chi ne soffre nella sua vita di relazione, molto spesso è associata a straordinarie abilità in qualche campo, e questo la rende ‘spendibile’ in termini di racconto. Per dire su Rai Due e su Fox è programmato The Good Doctor, un medical in cui il protagonista è un chirurgo straordinariamente bravo ma incapace di gestire relazioni sociali normali. Ecco allora che anche qui abbiamo un personaggio per alcuni versi fenomenale e per altri totalmente inadatto: la giovane Astrid è tratteggiata come una ragazza complicata, introversa e ‘strana’ ma con una memoria prodigiosa e un talento eccezionale per rimettere al loro posto i pezzi di un’indagine. Per questo il Comandante la chiama a collaborare nelle sue investigazione e ovviamente è sempre lei a trovare la chiave per risolvere gli enigmi, via via più intricati. Dunque una nuova ‘strana coppia’ di poliziotte per le strade della città (virtuale), e potete scommetterci che non sarà l’ultima.

 

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