La serie tv BDSM, il reality a luci rosse, il film da ‘cintura nera di cinefilia’, il documentario antifemminista e il comico più irriverente della televisione.
Una cinquina di programmi da vedere senza per forza doverlo confessare ai genitori, ai figli, ai partner, agli amici più intimi o al terapista.

 

BONDING (Serie Tv) Netflix

Gli uomini vengono da me per fuggire da questa opprimente prigione sociale”. Così parlò Mistress May, nome d’arte di Tiff, una graziosa studentessa di psicologia dalla doppia vita. Nelle notti newyorkesi riceve nel suo studio, fornito dell’attrezzatura ad hoc, personaggi stravaganti in cerca di giochi perversi. ‘Tutti pensano che il lavoro di una dominatrice sia sesso. Ma è solo liberazione dal pudore’. Meno di 20 minuti la durata di ogni puntata (oro colato per chi ha anche una vita, sadomaso o meno), 15 episodi in tutto per un paio di stagioni all’insegna del BDSM. Sboccata ma zuccherosa, degenerata ma in fondo romantica, “Bonding” scuote le anime candide e arriccia il pelo sullo stomaco per chi ne è provvisto. La gente è strana direbbe qualcuno, ma il catalogo di richieste soddisfatte da Mistress May è davvero gustoso. Dal classico Golden Shower alla lotta con indosso un costume da pinguino. Un armamentario di fantasie tutto da scoprire. La protagonista ha il viso dolce e sbarazzino di Zoe Levin, una di quelle ragazze da passeggiata sulla spiaggia mano nella mano. Se la invitate di notte, però, portatevi la frusta!

 

SIFFREDI LATE NIGHT – HARD ACADEMY  (Reality Show) Netflix

Rocco Siffredi è il pornodivo della porta accanto, il superdotato che incontri dal fornaio.  Lo conoscono tutti. E’ un’icona, un marchio, una fantasia. Piace alle nonne, alle figlie e soprattutto alle mamme. Persino a chi non ha mai visto un suo film.
Gli uomini lo stimano e lo rispettano perché ha sventolato la bandiera italiana in tutto il mondo. Senza invidia. Del resto come puoi invidiare Cristiano Ronaldo semplicemente perché fa più palleggi di te?
Di recente premiato ancora una volta come miglior interprete maschile agli Oscar del porno (ne ha vinti più di 40, altro che Meryl Streep…), per il lungometraggio (sic.) “Rocco’s Back to America for More Adventures”, Siffredi ha sdoganato anche il reality show sul mondo a luci rosse, con questa accademia hard che insegna agli aspiranti porno attori tutti i segreti del maestro per sfoderare una prestazione che soddisfi la libido del pubblico. Rocco osserva, seleziona, giudica e penetra a fondo nelle pieghe di un mestiere che va preso sul serio. Un reality pruriginoso sull’orlo sfilacciato del trash in cui la celebre pornostar di Ortona come sua consuetudine, non si risparmia, e tira fuori le dritte giuste per chiunque volesse intraprendere una carriera nel mondo dell’intrattenimento per adulti.

 

LA CORAZZATA POTEMKIN (Film) Youtube/Mubi

Sì. Proprio lui. Quello della ‘cagata pazzesca’ e dei ’92 minuti di applausi’. Sfatiamo subito un mito: dura circa 85 minuti quindi non è una penitenza torrenziale ‘in ginocchio sui ceci’. C’è l’occhio della madre, la carrozzina e gli stivali dei soldati. E precisiamo, per chi non lo sapesse, che si tratta di un film muto, girato nel 1925, su commissione del governo sovietico, per celebrare il ventesimo anniversario dell’ammutinamento della nave Potemkin, unità di guerra della flotta zarista. Con l’equipaggio che riceve la solidarietà della gente di Odessa ma i rivoltosi vengono spazzati via dai cosacchi. Oggi si potrebbe catalogare come action e se vi capitasse, anche solo per sfizio, di dargli un’occhiata potreste rimanere stupiti dal ritmo frenetico dato dal montaggio (analogico…) e da come sia possibile raccontare una storia quasi esclusivamente per immagini, se si escludono le poche didascalie. Per gli studenti di cinema è una visione obbligatoria perché è la summa della teoria del montaggio di Sergei Eisenstein ed è a tutti gli effetti una delle pellicole leggendarie della settima arte. Per chi non ha ambizioni o obblighi accademici ma si diverte a giocare con la cinefilia, rimane un rito di passaggio da provare. Di nascosto. Siamo sicuri che i temerari non se ne pentiranno. La corazza Potemkin è cinema allo stato purissimo e distillato.

 

THE RED PILL (Documentario) Amazon

Un documentario controverso girato dalla femminista Cassie Jay che, superando in corso d’opera diffidenza e pregiudizi, mette in discussione proprio il femminismo radicale soprattutto di radice americana; ne mette in discussione l’egemonia culturale e i forti legami con la politica e l’economia. Una sfida mica da poco. Il film ha infatti avuto una gestazione complicata così come la sua distribuzione, spesso ostracizzata dalle associazioni femministe, per non contare l’improvvisa sparizione dei finanziatori, la difficoltà a reperire contributi (la Jay è stata costretta ad avviare una raccolta fondi), le interviste cancellate o negate all’ultimo minuto e le petizioni su Change.Org per proibire la proiezione del film.
L’intenzione iniziale di Cassie Jay era indagare il fenomeno MRA (Men’s Right Activists) con lo scopo di inchiodarne i dogmi misogini e i rimandi alla ‘cultura dello stupro’, ma la regista sorprendentemente ha finito per atterrare su un pianeta a lei sconosciuto in cui, crude statistiche alla mano, ha scoperto l’esistenza di pesanti discriminazioni nei confronti del sesso maschile in termini anche di violenza fisica e soprusi legali.
Ma ci sono altri dati, davvero curiosi, persino scioccanti, sull’imposizione delle quote rosa ad esempio o sui cavilli che regolano le disposizioni circa il mantenimento dei figli (sconcertante il caso del marito costretto a mantenere un figlio non concepito da lui nonostante la prova del DNA), o ancora sul numero delle vittime di violenza domestica e sul concetto di sacrificabilità del maschio. Interessante il riferimento al rapimento di 276 ragazze nigeriane da parte dell’organizzazione jihadista Boko Haram nel 2014 che scatenò i social con il famoso hashtag “Bring Back Our Girls”, a fronte dei 10.000 maschi rapiti dalla stessa organizzazione senza nessun tipo di rilevanza internazionale. Secondo l’attivista Karen Straughan, Boko Haram decise di rapire delle ragazze per cavalcare la propaganda femminista e ottenere la visibilità desiderata. Partita con intenzione bellicose contro il maschilismo, Cassie Jay ha finito per accendere una candela nel buio della propaganda più oltranzista, intervistando anche fonti insospettabili e sciorinando dei numeri che, se confermati, sottolineano quanto il cosiddetto sessismo abbia più sfaccettature di quelle che ci vengono raccontate. E che alcune convinzioni possono non essere intoccabili.

 

JIMMY CARR: THE BEST OF ULTIMATE GOLD GREATEST HITS (Stand-Up Comedy) Netflix

Aplomb britannico ma lingua tagliente, blasfema, spudorata. E totalmente irresistibile. Nel ricco panorama degli stand-up comedians, Jimmy Carr si distingue per la cattiveria ‘democratica’ con cui si fa beffe di qualsiasi gruppo di individui e fenomeni presenti sulla faccia della terra con una particolare predilezione per la religione, il sesso, il sessismo, la pedofilia. Se capitate ai suoi spettacoli può succedere che insulti pesantemente vostra madre o faccia dei commenti insistenti sulla vostra supposta licenziosità. Niente e nessuno è al di sopra della sua satira. “Dicono che la risata sia la migliore medicina, allora se continuassimo a ridere delle persone sulla sedia a rotelle…”. Oppure: “avete paura dei pedofili? Beh, crescete”; o ancora “Il 10 % delle donne piange dentro i camerini dei negozi. Forse non si aspettavano di trovarmi lì”. E anche domande alla Groucho Marx in versione politicamente scorretta : “chi raccoglie gli escrementi dei cani guida dei ciechi? Voi ci ridete, ma nessuno lo sa”. “Quando ero bambino avevo un amico immaginario poi sono cresciuto e ho smesso di andare in chiesa”. Abbiamo fatto una super scrematura riportando quelle più pubblicabili, ma vi assicuriamo che Jimmy Carr – privo di un vero e proprio spartito – è un vulcano di freddure in cui il livello di trivialità può raggiungere vette altissime che lui scala mantenendo intatte la postura elegante e la sua risata inconfondibile e interagendo con il pubblico in visibilio fra domande e risposte con una capacità di improvvisazione che lascia di stucco. Se vi dovesse piacere il suo tipo di comicità, su youtube potete sbizzarrirvi ascoltando centinaia di battute che nemmeno l’apparato censorio più organizzato e zelante riuscirebbe ad arginare.

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