UNA SELEZIONE DI TRE TITOLI CHE ‘NE VALE LA PENA’ NELL’OFFERTA NON RICCHISSIMA DELLE SERIE TV DI SETTEMBRE: UN FANTASY, UNA DOCU-FICTION E UNA SERIE DRAMMATICA DEL GENERE ‘PLURIPREMIATO’. ALGORITMO DIXIT
“IL SIGNORE DEGLI ANELLI – GLI ANELLI DEL POTERE” su AMAZON PRIME:
Cosa: Ambientata migliaia e migliaia di anni prima degli eventi raccontati nello Hobbit e nel Signore degli anelli, è la storia di come su Arda (nome del mondo inventato da Tolkien, che contiene anche la Terra di Mezzo), in un periodo di pace, vennero forgiati gli Anelli del Potere, l’oscuro e malevolo signore Sauron prese e perse il potere, gli Elfi e gli Uomini stipularono la loro ultima alleanza difensiva.
Per gli iniziati diremo che è la storia della fine della Seconda Era (durata nell’insieme 3400 anni circa), che vide la cacciata di Morgoth e la creazione dell’isola di Numenor, la pace instabile di tutta la Terra di Mezzo e l’aumentare della prepotenza dei regni degli Uomini e l’acredine nei confronti dei pazienti ma mica-fessi Elfi. Per tutti gli altri basti dire che questa serie fantasy, tra le più costose della storia della televisione, riprende le vicende del mondo fantastico inventato dallo scrittore J.J.R. Tolkien, in particolare gli antefatti che sono narrati nel Simarillion, nelle appendici al Signore degli Anelli, e in alcuni dei Racconti incompiuti: tra guerre, eroi, creature fantastiche con le orecchie a punta o le barbe con le trecce, spade invincibili, rocce sacre, fonti miracolose, nomi evocativi che ricordano medicinali da banco, genealogie mitiche, la promessa è una totale immersione della fantasia e nell’altrove, per un consumo d’evasione potenzialmente benefico e rigenerativo della mente.
Per chi: appassionati della saga di Tolkien e dei film di Peter Jackson sull’universo della Terra di Mezzo, ovvero fanatici, invasati, fissati e mezzuomini.
Perché: costato come 5,1 milioni di abbonamenti ad Amazon Prime (secondo un calcolo del Wall Street Journal sui 715 milioni di dollari della produzione), si può dire che sarà una serie decisamente curata dal punto di vista della produzione, e si può voler premiare la ‘giovane’ Amazon per aver battuto i concorrenti Netflix e HBO nell’accaparrarsene i diritti.
“THIS ENGLAND” su SKY ATLANTIC
Cosa: Basato sulle testimonianze del Governo Inglese, del Dipartimento della Salute, dello Scientific Advisory Group for Emergencies (SAGE), degli ospedali e delle case di cura britannici, è una fiction documentaria che racconta come il governo e il sistema sanitario inglese hanno fronteggiato l’emergenza pandemica e la crisi del COVID 19. Testimonianze dirette, vere, che ricostruiscono quindi quello che è realmente accaduto dal 2020 all’inizio del 2022, e come sia il Primo Ministro e il suo Gabinetto sia soprattutto il settore sanitario e i suoi operatori hanno affrontato la spaventosa e inaspettata crisi della pandemia.
Attualità sì, da un punto di vista però particolarissimo, quasi un imbuto concettuale: le reazioni strettamente legislative, e poi mediche e operative alla pandemia, e solo limitatamente al Regno Unito. Che, e non serviva la Brexit a ricordarlo, ha sempre e sempre ragionerà con una mente collettiva da ‘isola’.
Per chi: chi sia già pronto a riflettere su un evento distruttivo planetario che, posto che sia davvero finiti, non ha ancora smesso di lasciare il suo segno sulle vite e sulle storie di milioni di persone.
Perché: per godersi il talento poliedrico dell’attore e regista inglese Kenneth Branagh, sempre sorprendente, che interpreta il premier inglese Boris Johnson (in carica all’epoca dei fatti) con immedesimazione mimetica che rasenta la trasformazione in sosia.
“I MAY DESTROY YOU – TRAUMA E RINASCITA” su SKY ATLANTIC
Cosa: dodici episodi che raccontano la storia di una giovane scrittrice che, mentre cerca di terminare il suo secondo libro, passa una notte ‘brava’ dopo la quale si rende conto di essere stata stuprata. La ricostruzione di cosa è successo è un viaggio all’inferno e ritorno, con tutti i traumi dei fatti accaduti aggravati dall’incubo di non essere mai creduta fino in fondo e venire giudicata correa invece che vittima. La storia tocca una corda tesissima del dibattito attuale -senza il consenso qualsiasi atto sessuale è violenza- e la vicenda è resa anche più coinvolgente dal fatto che la sceneggiatrice, anche interprete, Michaela Coel, è stata veramente vittima di un dramma simile. La Coel, attrice cantante sceneggiatrice e autrice comica, infatti fu aggredita sessualmente mentre scriveva la premiatissima serie comedy Chewing Gum: I May Destroy You è una ri-visitazione di quei fatti, interpretati a posteriori con lenti psicologiche, sociali e culturali dall’autrice, che si identifica con la protagonista mentre ne prende le distanze, con uno sguardo in fondo ironico che protegge la produzione dal rischio della retorica vittimista.
Per chi: voglia affrontare argomenti attuali e difficili come la violenza, l’emarginazione, la necessità di consenso in qualsiasi fatto di sesso, ma senza sconfinamenti nel pietismo e men che meno nella retorica. Dramma e riflessione, ma con spazio per il sorriso e la bellezza.
Perché: perché Michaela Coel è un nome interessante nel panorama culturale e creativo contemporaneo, e la serie ‘rischia’ di essere una delle cose non seriose più serie che si siano viste in giro da tempo.