ABBIAMO SELEZIONATO 10 CONSIGLI DI VISIONE PER TUTTI GLI ABBONATI SKY DA VEDERE NEL MESE DI LUGLIO. SI VA DAL BIOPIC AL FILM CATASTROFICO, PASSANDO PER UN ROAD MOVIE PREMIATO A CANNES, UN PAIO DI COMMEDIE ITALIANE, UNA VISIONARIA IMMAGINE DEL FUTURO SENZA PRIVACY. MA SU TUTTI SPICCANO IL CONTROVERSO ADATTAMENTO DI UN ROMANZO VINCITORE DEL PREMIO STREGA E I LATI OSCURI DELLA MITIZZATA SWINGIN’ LONDON DEGLI ANNI ’60.

ALINE – LA VOCE DELL’AMORE (dal 12 luglio)

L’offerta cinematografica di questi anni pullula di biopic. Fedeli per filo e per segno alle vite raccontate, oppure caratterizzati da liberi adattamenti che ‘tradiscono’ la realtà per favorire la narrazione, è indubbio che le ‘storie vere’ siano ormai un polo d’attrazione. In questo solco si colloca “Aline – La voce dell’amore” che, pur raccontando l’ascesa di un’immaginaria Aline Dieu, si ispira alla vita di Celine Dion.  Un biopic comedy-drama musicale dalla struttura classica, tutto cuore e voce, diretto e interpretato da Valerie Lemercier. Le magie del digitale in fase di post-produzione hanno permesso alla Lemercier di prestare il volto alla protagonista dalla pre-adolescenza alla mezza età. Film disponibile anche su Now.

ANON (dal 19 luglio)

La fantascienza nelle mani di Andrew Niccol diventa un magma fatto di suspense e interrogativi mai banali. L’autore di “The Truman Show” immagina un futuro senza privacy, in cui l’informazione è opprimente e l’anonimato un lontano ricordo. Ogni dettaglio della vita di ognuno viene ingurgitato da un database chiamato Ether, il cui sistema viene però manipolato da un omicida. E lo scenario si tinge di noir, con un detective (Clive Owen) chiamato a scoprire l’identità del killer, finendo sulla strada di una ragazza ribelle e senza nome (Amanda Seyfried).  Il film è visibile anche su Netflix.

ARRIVANO I PROF (dal 16 luglio)

Una squadra di sette professori eccentrici arriva in un liceo che vanta il record di maggior numero di bocciati in tutta Italia, sperando quindi che abbassando il livello del corpo insegnante possa aumentare anche la percentuale di promossi. Ognuno dei ‘sette samurai’ ha un difetto evidente, fra irascibilità, problemi di comunicazione e introversione poco adatta al mestiere di maestro. Ma dietro il loro arrivo si nasconde un inganno. Su questa traccia narrativa avanza la simpatica commedia di medio cabotaggio diretta da Ivan Silvestrini, che segnaliamo soprattutto per la presenza nel cast (insieme a Claudio Bisio, Lino Guanciale e Maria Di Biase) di Maurizio Nichetti, sottovalutato geniaccio del nostro cinema che ritorna a recitare per la prima volta dopo tanti anni. Il film è del 2018, successivamente Nichetti avrebbe preso parte anche al film di Pif “E noi come stronzi rimanemmo a guardare” (QUI LA NOSTRA RECENSIONE) nel 2021. La speranza è che prima o poi Nichetti possa regalarci un altro film da regista. Disponibile anche su Netflix, Tim Visione e Raiplay.

BLACKLIGHT (in esclusiva su Sky dal 25 luglio)

Con “Blacklight” ci inoltriamo nei territori dell’action-thriller a sfondo politico-complottista, dove tutto è top secret, seguendo un’indagine dagli effetti esplosivi. Lo dirige Mark Williams, uno degli showrunner di “Ozark” e ci recita Liam Neeson, sempre bravissimo a ricollocare e mettere a fuoco i film di genere che rischiano di perdersi strada facendo. La storia: Travis Block, un agente dell’FBI in pensione, lavora come consulente per i colleghi ancora in servizio e sotto copertura, tirandoli fuori dai guai quando ne hanno bisogno. La sua fedeltà al ‘Bureau’ viene stravolta dalla scoperta di una cospirazione che coinvolge gli alti ranghi federali e di cui ne fanno le spese ignari cittadini.  Chi sono i buoni? Chi sono i cattivi? Una reporter lo aiuta ad incastrare il puzzle, ma più tessere spuntano sul tavolo della verità, più la posta in gioco diventa pericolosa per loro.

C’ERA UNA VOLTA IL CRIMINE (Dal 18 luglio)

 

Chi si è divertito con i due precedenti capitoli della trilogia – “Non ci resta che il crimine” e “Ritorno al crimine” avrà piacere di chiudere il cerchio e mettere il punto a questa minisaga di Massimiliano Bruno. L’improbabile banda di criminali stavolta viaggia indietro nel tempo fino al 1943 per rubare la Gioconda ai francesi, trovandosi perciò nel pieno della Seconda guerra mondiale, dove ogni equivoco o parola sbagliata può essere ad altissimo rischio. E dove gli antieroi Gianmarco Tognazzi, Marco Giallini, Edoardo Leo e Giampaolo Morelli incontreranno molti personaggi storici, da Sandro Pertini ad Adolf Hitler. Spartito in linea con le aspettative del pubblico per una commedia con un cast molto apprezzato di volti noti. La terza storia mostro il fianco e se si pensa alla trilogia di “Smetto quando voglio”, non c’è paragone a favore di quest’ultima.

CARO EVAN HANSEN (Dal 19 luglio)

Adattamento dell’omonimo musical scritto da Steven Levenson, sceneggiatore anche di “Tick, Tick…Boom!”, il film è un dramedy che segue la storia di un ragazzo solitario e ansioso fino alle cuciture dell’anima. Su consiglio del suo terapista, Evan comincia a scrivere lettere a se stesso. Nel frattempo si rompe un braccio e il suo gesso viene firmato da Connor, un compagno di scuola che più avanti si suicida. I genitori della vittima, grazie anche a una lettera ballerina, si convincono che Connor e Evan fossero amici strettissimi. Evan prende la palla al balzo per confermare il legame in realtà inesistente, inventando un mucchio di balle. Già con “Noi siamo infinito”, Stephen Chbosky, autore in quel caso anche del romanzo di partenza, aveva dimostrato di trattare la patata bollente dell’adolescenza con sguardo curioso, analitico e pieno di gustose divagazioni. Ora ritorna nella giungla dei teenage years con un pizzico di sdolcinature di troppo, bilanciate da interessanti osservazioni psicologiche. Come recita la locandina con una frase autoreferenziale: “Una storia per l’outsider che è in ognuno di noi”.

LA SCUOLA CATTOLICA (Dal 21 luglio)

Adattamento dell’omonimo romanzo di Edoardo Albinati, vincitore del Premio Strega nel 2016, “La scuola cattolica” è il film più atteso su Sky Cinema a luglio. Ricostruisce infatti la genesi del Massacro del Circeo, un episodio di cronaca nera avvenuto nel 1975: un delitto efferato compiuto da alcuni ragazzi della ‘Roma bene’, educati in un istituto maschile cattolico frequentato dai ragazzi della migliore borghesia, al riparo dal clima di piombo che imperversava nella società del tempo. La regia di Stefano Mordini cerca di ricostruire l’humus socioculturale di un ambiente tossico e dalla morale distorta che avrebbe contribuito alla messa in atto di uno degli omicidi che ha colpito l’opinione pubblica in modo sconvolgente. Nel cast troviamo Riccardo Scamarcio, Valeria Golino, Jasmine Trinca e Benedetta Porcaroli.

MOONFALL (Dall’11 luglio)

Lo spazio è pieno di forze misteriose. Una di queste manda in pappa la luna spingendola verso la Terra. La collisione è questione di poche settimane. L’umanità è in serio pericolo. Due astronauti e un teorico complottista si lanciano in una missione impossibile per evitare la sciagura. Disaster movie firmato Roland Emmerich, consacrato cineasta del genere, ricorderete “Independence Day”, “The Day After Tomorrow” e “2012”.  I tre protagonisti sono Halle Berry, Patrick Wilson e John Bradley. Blockbuster spettacolare per chi ama la tipologia, farneticante ai limiti dell’ossessione (che può essere un pregio per un film catastrofico), con questa incombenza morbosa dell’apocalisse. Forse un po’ datato come idea di cinema, ma consigliabile ai fan delle altre opere suddette.

SCOMPARTIMENTO N.6 – IN VIAGGIO CON IL DESTINO (dal 28 luglio)

Road movie, love story e racconto di formazione. Questa la sintesi stringatissima del film premiato a Cannes con il Gran Premio della Giuria nel 2021. Ma è un opera che accumula strati durante il viaggio della studentessa finlandese Laura, che lascia Mosca e una tormentata storia d’amore con una donna per visitare il sito archeologico di Murmansk nei pressi del Circolo Polare Artico, dividendo la cuccetta con Ljoha, un coetaneo russo, alcolizzato e misogino, atteso da un impiego come minatore. Ambientato sul finire degli anni 90, il secondo lungometraggio di Juho Kuosmanen è un avvicinamento tra due persone con caratteri ed ideali opposti, mentre dai finestrini del treno scorre il paesaggio di una terra ancora ferita e confusa dalla fine del comunismo.

ULTIMA NOTTE A SOHO (Dal 7 luglio)

Tra le epoche più mitizzate del Novecento c’è sicuramente la Swingin’ London degli anni 60, quando i Beatles, i Rolling Stones, la minigonna e la liberazione sessuale contribuirono a creare un luogo di effervescenza e fermento culturale che poi il passare del tempo, il cinema, la narrazione orale hanno ulteriormente amplificato. È in questo scenario che si colloca il dramma psicologico/thriller onirico con Anya-Taylor Joy e Thomasin McKenzie, dirette dal sempre anticonvenzionale Edgar Wright (sua la dissacrante ‘trilogia del cornetto’: “L’alba dei morti dementi”, Hot Fuzz” e “La fine del mondo”). La protagonista è Eloise, aspirante fashion designer, di notte si catapulta misteriosamente nella Londra degli anni ’60 ed entra in contatto con Sandie, un’affascinante ed enigmatica cantante. Ed ecco che la sua epoca preferita si rivela un ibrido tra glamour colorato e un lato più torbido e miserabile. Il film è un gioco di specchi, un detour, una riflessione sul doppio che smitizza e riformula, ma al contempo rende omaggio, all’effetto nostalgia in un balletto tra sogno (cinema) e realtà. Perché la nostalgia è un cullarsi innocuo e luccicante, mentre “Ultima notte a Soho” è un andirivieni fra luci sporche e ombre non rassicuranti. Il film è disponibile anche su Mediaset Play.

 

 

 

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