CATE BLANCHETT E COLIN FARRELL SONO TRA I TRIONFATORI DELLA 79ESIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DI VENEZIA. PER L’ATTORE IRLANDESE, PREMIATO COME MIGLIOR ATTORE PER “GLI SPIRITI DELL’ISOLA”, ARRIVA UN RICONOSCIMENTO PRESTIGIOSO CHE CORONA UNA CARRIERA FITTA DI FILM E DI UN VASTO CAMPIONARIO DI PERSONAGGI. L’ATTRICE AUSTRALIANA, PREMIATA PER “TÀR”, AGGIUNGE LA COPPA VOLPI A 2 PREMI OSCAR E 3 GOLDEN GLOBE. NOI ABBIAMO DECISO DI OMAGGIARLI, SCEGLIENDO SIA PER LUI CHE PER LEI TRE FILM VISIBILI IN STREAMING. PIÙ UNA CHICCA SPECIALE.
Cominciamo dalla chicca: “Veronica Guerin – Il prezzo del coraggio” è ad oggi l’unico film in cui due attori recitano insieme. Ma mentre Farrell appare in un semplice cameo, nel ruolo di un ragazzo con cui la donna che dà il titolo al film discute brevemente di calcio, la Blanchett è la grintosa reporter protagonista, che nel 1996 stanò un’organizzazione irlandese di narcotrafficanti, subendo successivamente le loro ritorsioni. Tratto da una storia vera, lo trovate su Disney.
Prima le donne: Cate Blanchett da Melbourne
BLUE JASMINE (Infinity)
Il suo primo Oscar Cate Blanchett lo conquista recitando al fianco di Leonardo DiCaprio in “The Aviator” (lo trovate su Tim Vision) la biografia di Howard Hughes, il grande e fobico produttore della Hollywood classica, in cui la Blanchett interpreta nientemeno che Katharine Hepburn. Noi però vi consigliamo “Blue Jasmine”, uno degli innumerevoli ritratti femminili di Woody Allen. In bilico tra dramma e commedia, e forgiato da dialoghi di acciaio, è la storia di una donna costretta a reinventarsi dopo l’arresto del ricco marito, passando quindi dal lusso della bella vita newyorkese a uno stile di vita più sobrio nel modesto appartamento della sorella a San Francisco.
ELIZABETH (Sky/Now tv)
Il primo Golden Globe per Cate Blanchett arriva sul trono d’Inghilterra con la biografia di Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, ultima monarca della dinastia Tudor che regnò dal 1558 fino al 1603. Una ricostruzione storica raffinata e accuratissima che è un biglietto d’invito sia per chi ama gli intrighi di corte di natura politica, sia per coloro che dei sovrani vogliono misurare anche le scosse telluriche sentimentali. La Blanchett avrebbe riafferrato lo scettro nel 2007 grazie al sequel “Elizabeth: The Golden Age” (disponibile su Sky, Now, Mediaset Play e Tim Vision) ottenendo un’altra nomination agli Oscar.
CHE FINE HA FATTO BERNADETTE? (Tim Vision)
Di nuovo, come in “Blue Jasmine”, una donna alla riscoperta di se stessa, ma stavolta per scelta e con un registro cinematografico riempito da sfumature diverse, pennellate da Richard Linklater. Ex brillante architetto, dopo il matrimonio Bernadette rimane intrappolata in un’ombra esistenziale, impaurita dal mondo esterno e nel solco tracciato dalla depressione, con psicofarmaci annessi. Ma nel corso di una crociera con marito e figlia, decide di fuggire in Antartide, dove un incontro salvifico le permetterà di riappropriarsi delle sue ambizioni e della sua identità.
Bello, bravo e dannato: Colin Farrell da Dublino
TIGERLAND (Disney)
Colin Farrell si cala in trincea nel dramma bellico di Joel Schumacher che agita il fantasma per eccellenza del cinema e della storia americana: la sporca guerra del Vietnam. Tigerland è il nome in codice delle paludi della Louisiana. Lì gli Stati Uniti hanno collocato uno dei loro peggiori campi di addestramento, dove il conflitto contro i vietcong è simulato con precisione maniacale. Film dallo stile documentaristico contro le liturgie militariste con cui il dublinese Farrell sbarca in America per il suo primo vero ruolo da protagonista: un soldato astuto e ribelle, oltre che empatico verso i propri commilitoni emotivamente più fragili.
MIAMI VICE (Netflix)
Si parla spesso di revival anni 80, ma il cordone ombelicale non è mai stato davvero reciso e il cinema ha costantemente attinto da un decennio precursore e formativo. Ne sia un esempio proprio “Miami Vice”, datato 2006 e con la regia di Michael Mann. Non proprio uno qualunque, ma un maestro dell’action per rispolverare i due stilosi detective Sonny e Rico. Nella serie poliziesca omonima di cui lo stesso Mann fu produttore dal 1984 al 1989, la coppia di protagonisti era formata da Don Johnson e Philip Michael Thomas. Per la sua versione ‘lungometrata’, Mann affianca a Farrell un pezzo da novanta come Jamie Foxx, che aveva da poco messo in bacheca un Oscar per “Ray”, la biografia di Ray Charles. Una rivisitazione a ritmo forsennato del telefilm cult ma con gli giusti scarti in cui la femme fatale Gong Li traccia la riga che congiunge l’action al noir.
IL SACRIFICIO DEL CERVO SACRO (Sky/Now Tv)
Il premio per la miglior sceneggiatura a Cannes dà ulteriore lustro a questo notevole dramma/thriller firmato da Yorgos Lanthimos, un autore dallo stile inflessibile che vanta tantissimi fan e altrettanti detrattori. Colin Farrell indossa il camice di uno stimato chirurgo che ha un misterioso rapporto con un adolescente problematico e di una petulanza inquietante. Un segreto di quelli che fanno accapponare la pelle. Il ragazzo spalancherà l’abisso davanti ai piedi del protagonista e di sua moglie, una Nicole Kidman versione cinema d’autore. Secondo film in cui Farrell viene diretto da Lanthimos, dopo “The Lobster”.