Per la puntata 3 gli autori hanno scelto un tema, magari non originalissimo, che nel pop/rock/etc ha sempre e sempre avrà il suo ruolo: la musica ribelle. E quindi, coerentemente, esce il meno rivoluzionario, il giovanissimo Gaetano De Caro della squadra di Ambra.

Pescare nel bacino della ribellione e della rivendicazione della libertà, in ambito musicale, non è una fatica: i giudici di X Factor hanno vita facile e affondano le mani nell’archivio della musica italiana e internazionale, tirando fuori pezzi storici, belli, convincenti e divertenti. I ‘talenti’ si impegnano tanto (a tratti con piglio studentesco e secchione che fa sognare qualche sparata –appunto- ribelle), Ambra-Morgan-Fedez-Dargen difendono le loro squadre con insano spirito di parte, ma la ‘toccano piano’ con i concorrenti altrui: poche discussioni, e accuse solo ai colleghi per aver sbagliato la scelta delle assegnazioni. Un fair play sonnolento che è la cifra di X Factor, in effetti, ma su cui per fortuna grava minacciosa l’ombra dei capricci di Morgan, che è sempre in equilibrio precario sull’orlo dello ‘sbrocco’ finale. Ci verrebbe da tifare per un bel round Castoldi-Lucia-Angiolini, ma temiamo che avrebbe radici affondate nella verità personale, quindi forse meglio di no.
Di seguito i nostri  discutibili giudizi sull’episodio numero 3

Inizio in onore di Colapesce e Di Martino, con i concorrenti che cantano tutti e insieme agli ospiti della settimana “Splash” e “Musica Leggerissima”:  facciamo un’eccezione alla nostra usuale ostentata indifferenza per le performance degli ospiti per dire che la cifra dell’esibizione dovrebbe essere questa: un segmento sobrio, professionale, che non si autoincensa. Musica, in sintesi, leggerissima. MISURATI

Francesca Michielin: a suo agio ai limiti del mood ‘due chiacchiere sul pianerottolo’, nell’anteprima informa il pubblico anche delle fasi della minzione: quest’anno proprio non spicca per vivacità. MOSCIA

 

Dargen: con quell’aria un po’ così, Jacopo si vede che studia bene i brani da assegnare, e il tono surreale lo riserva solo agli interventi al tavolo, che Dio sa se ha bisogno di ironia intelligente: FINTAMENTE DISORIENTATO. 7

Settembre: per dimostrare di non essere prevedibile e troppo a suo agio, canta “Girls Just Wanna Have Fun” di Cindy Lauper. Stravolge il divertimento pop anni ’80 e ci infila un po’ di melodramma napoletano, che coi ballerini fucsia che si dimenano un po’ stride e un po’ avviluppa: ribelle poco, a meno che non volesse ribellarsi alla canzone. COINVOLGENTE MA DISCONTINUO 6

Stunt Pilots: “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli era punk rock e non lo sapevamo. Shock culturale e chiappe al vento, sti ragazzi fanno tutto quello che gli si dice, e bene. Ribellione col sorriso, non picchia. VITALI MA INNOCUI. 7. Incompresi, vanno al ballottaggio.

Il Solito Dandy: “Compagno di scuola” di Antonello Venditti. Dichiara di volere la rivoluzione della gentilezza, ma poi grida un dolore inatteso e irrefrenabile, da strappare il cuore. Per noi il migliore. COMMOVENTE. 9

AMBRA: durante la settimana Ambra ce la mette davvero tutta per seguire e consigliare i suoi ragazzi, al tavolo è la titolare della battuta sveglia (retaggio della sua romanità), si vede che si prepara seriamente, questo a volte intenerisce ma è sicuramente una qualità:  VERACE. 7

Matteo Alieno: Matteo canta produce interpreta “Non è per sempre” degli Afterhours. La scenografia di una specie di Ultima Cena orgiastica distrae un po’, la musica bellissima è rispettata, tutto sommato l’alieno non sfigura, ma il graffio sofferente di Manuel Agnelli è davvero inimitabile: HA FATTO QUELLO CHE POTEVA. 6 1/2

Angelica: “Generale” di Francesco De Gregori. Ribelle, lei, all’ingiustizia della vita a soli 19 anni. La canzone fa venire i brividi, e la ragazza contribuisce col dolore della sua voce a suscitare la pelle d’oca. Ribellione pacifista: STRAZIANTE (IN SENSO BUONO) E ONESTA. 8

Gaetano De Caro: Con “Born This Way”Lady Gaga tenta di liberarsi del laccio della sua paura e timidezza, ribellandosi a sé stesso. PIU’ CONVINTO E SCIOLTO, MA SI VEDE CHE E’ STATO COSTRETTO. 6.  Infatti va al ballottaggio, e poi viene eliminato da Fedez

MORGAN: I miei gusti, le mie assegnazioni, i miei contenuti, “Per sempre” canzone carina, contestazione delle scelte altrui: Marco Castoldi si avvia deciso a scavallare la linea che separa autostima guascona e presunzione insopportabile: AUTOCELEBRATIVO. 6

Astromare: “Anyway” dei Genesis. Su un pezzo che ha 50 anni, i due sedicenni sono come Ulisse che passa davanti alle sirene: si fanno legare agli strumenti (che sanno suonare) e fanno quello che possono per arrivare alla fine. CORAGGIOSI MA IMMATURI 5 ½

Sickteens: “Rebel Rebel” di David Bowie. Dal centro della ribellione, Bowie, i ribelli per eccellenza, gli adolescenti. Alle prese con un pezzo enorme (del bisnonno del punk), i giovinastri fanno una versione fresca che non scalfisce la leggenda, ma anche nel senso che non la rinnova. IMPECCABILI MA NON INDIMENTICABILI. 6 1/2

Selmi. “La libertà” di Giorgio Gaber. Il cantante non si è riconosciuto nella canzone (e non ha convinto i giudici), ma alla fine è riuscito a incarnare in modo convincente la rivoluzione calma dell’intelligenza. Per una volta SPENSIERATO E IRONICO 7

 

FEDEZ: Federico Lucia sta provando a godersi l’esperienza senza lasciarsi trascinare in gare all’ultimo sangue e polemiche, è sempre garbato e non fa prevalere la sua permalosità, con le assegnazioni rischia il giusto: EQUILIBRATO. 7

Maria Tomba: “Sono ribelle, mamma”  degli Skiantos. Pazzoide vera, la Maria come sempre un po’ imprecisa ma potente e divertente, strappa un sorriso divertito al suo giudice, che di solito è Brontolo. Ribellione poca, più SCHIANTO DA PIGIAMA PARTY. 6

Sarafine “Get Up Stand Up” di Bob Marley. Senza la consolle, la decana di questa edizione mostra che sa anche muoversi e fa apprezzare di più una voce che è qualcosa più che discreta. L’arrangiamento snatura il reggae in modo, più che ribelle, snob: ELEGANTEMENTE DECONTESTUALIZZATA 7 1/2

 

Ballottaggio tra “Pensiero Stupendo” per Gaetano (che esce) e “Kiss” per gli Stunt Pilots: come sempre le sfide con i ‘Cavalli di battaglia’ sono esibizioni ottime, e alla fine ti dispiace che qualcuno debba uscire. Fedez si prende la responsabilità di eliminare Gaetano, che oggettivamente era il più debole finora

TEAM CREATIVO: impegno in crescendo per Laccio e Shake, i direttori creativi di questa edizione, per gli allestimenti che valorizzano le esibizioni. Morgan dice che a volte le coreografie e scenografie soffocano le voci e le esibizioni, ma non è vero: sono valore aggiunto.

PUNTATA 3: serpeggia un sentore di noia incipiente, speriamo corrano ai ripari. SOPORIFERA. 6

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