L’ULTIMA FATICA DI UN GIGANTE DEL CINEMA, IL RITORNO DI DARIO ARGENTO, ABEL FERRARA E LA SUA VERSIONE SPETTRALE DI ROMA, UN NOIR DISTOPICO CON HUGH JACKMAN, UNA COMMEDIA CON CORRADO GUZZANTI AD AMPLIFICARE LA VERVE COMICA DI LILLO & GREG, E INFINE UN’OPERA PRIMA DAI TEMI FORTI, CHE CI CONDUCE IN UN VIAGGIO MISTICO NEL FOLKLORE ITALIANO. SONO 6 i FILM IN PRIMA TV SU SKY AD AGOSTO CHE MERITANO UNA VISIONE SECONDO IL NOSTRO ALGORITMO UMANO.

CRY MACHO – RITORNO A CASA (disponibile dall’8 agosto)

La 39esima opera da regista di Clint Eastwood è un road movie di ambientazione western in cui il leggendario cineasta si ritaglia il ruolo di ex gloria dei rodei. Siamo nel Texas del 1979, e l’anziano e dolorante cowboy Michael Milo accetta di superare il confine con il Messico per fare un favore a un amico: recuperare il figlio di 11 anni rimasto con la madre. Crepuscolare, indomito, ma sul viale della riconciliazione, Eastwood sonda con il radar un certo tipo di mitologia americana, la osanna e la demolisce. Milo è un perdente e la sua vita porta già il sigillo di un passato malinconico. Gli rimane la chance per un riscatto facendo da padre putativo a un giovane a cui insegnare valori antichi. Scritto dallo stesso sceneggiatore di “Gran Torino” e “Il corriere – The Mule”, “Cry Macho” è tratto dal romanzo di N. Richard Nash.

 

FRAMMENTI DAL PASSATO – REMINISCENCE (disponibile dal 1 agosto)

Noir di fantascienza con scintille da melodramma che scava tra le macerie di un futuro distopico. Scritto e diretto da Lisa Joy, una delle autrici di “Westworld” (per i fan della serie, c’è anche Thandie Newton) il film ha Hugh Jackman come protagonista. Il fondale narrativo è la Miami del 2030, sommersa dall’acqua per via del riscaldamento globale. Il noir si accende subito, perché il film inizia con un monologo e ci si ritrova ben dentro il genere quando Jackman avvia un’indagine per ritrovare una cliente scomparsa, che è Rebecca Ferguson, femme fatale rossa e magnetica come Rita Hayworth. Non mancano gli altri ingredienti tipici del noir: l’alcol, l’incedere narrativo ossessivo, l’amore perduto, le molte piste narrative, l’ombra della cospirazione e una vasta rappresentanza di genere umano un po’ equivoco. Ma il centro di gravità è questa tecnologia avanzata in grado di far rivivere eventi ed emozioni passate. Un desiderio saporito e pericoloso che, come l’acqua, fluisce tra gli interstizi di questo intrigante puzzle. Che potrebbe fare bingo sia nei cuori dei fan del noir che negli appassionati di fantascienza.

 

OCCHIALI NERI (disponibile dal 5 agosto)

QUI potete leggere il nostro speciale su Dario Argento, scritto proprio in occasione dell’uscita al cinema di “Occhiali neri”, ennesimo regalo da scartare sperando che non si trattasse di un pacco. Aspettato ormai al varco da un ventennio abbondante, soprattutto per demeriti suoi, il regista romano confeziona un thriller irregolare in una Roma torrida e rabbuiata da una perturbante eclissi solare. Per poi spostarsi nei boschi della campagna alle porte della Capitale. Una giovane squillo di lusso (Ilenia Pastorelli) braccata da un serial killer di prostitute, perde la vista in un incidente. Per salvarsi la vita dovrà affidarsi allo sguardo del suo cane e all’aiuto di un ragazzino cinese. Molti i tocchi argentiani: la cecità, le decapitazioni, l’abisso di un male minaccioso di cui si percepisce l’incombenza, la messa in scena vagamente grezza. Mentre scarseggiano i virtuosismi, e la detection passa in secondo piano rispetto alla costruzione di un immaginario e di un luogo mentale nero. Passa in secondo piano anche rispetto al rapporto tra la protagonista e il suo trauma, quello di non riuscire a vedere. Il trauma peggiore anche per un regista che, nonostante tutto, ancora va.

 

ZEROS AND ONES (disponibile dal 10 agosto)

Il rapporto tra Abel Ferrara e Roma sta diventando inscindibile. Dopo “Pasolini”, il documentario “Piazza Vittorio” e “Tommaso”, il regista newyorkese colloca il suo thriller in una capitale catturata in digitale, spettrale e deserta a causa del lockdown. Finalmente una città in cui i suoi ingombranti simboli da cartolina virano verso il dark post-apocalittico, per fare da sfondo alle vicissitudini di JJ (Ethan Hawke), un militare americano alle prese con un groviglio di trame oscure che paventano un attacco terroristico al Vaticano, un nuovo Ground Zero. Abel Ferrara, da sempre assillato dai sensi di colpa e dal concetto di redenzione, entrambi di radice cattolica, costruisce una storia in cui si vuole disintegrare l’epicentro della cristianità. Un film caotico e martellante come il nostro presente, indecifrabili spesso gli spazi e i volti che precipitano in una discesa verso inferi metropolitani e torbidi. Il film è un graffio da leone, anzi da Leopardo, avendo vinto il premio per la miglior regia a Locarno. Menzione speciale a Ethan Hawke in un duplice ruolo, per uno degli attori più talentuosi della sua generazione e dintorni.

 

 

GLI IDOLI DELLE DONNE (disponibile dal 22 agosto)

Come non creare un cocktail comico shakerando Corrado Guzzanti narcotrafficante colombiano che parla spagnolo, Greg nei panni, anzi nella tunica di guru della seduzione, e Lillo che interpreta un gigolò? LOL: chi ride è dentro. Lillo, Greg e Guzzanti ne sanno una più del nonsense. La storia vede Filippo, un avvenente gigolò, stravolto nei connotati in seguito a un incidente e quindi costretto ad imparare diverse tecniche di amoreggiamento se vuole mantenere il mestiere e la clientela. Si rivolge quindi a Max, maestro dell’arte amatoria misteriosamente ritiratosi a vita privata su un’isola sperduta. L’unica a cadere tra le braccia del Filippo/Lillo è, però,Juanita, figlia del gangster Guzzanti. E una commedia, che già fino a quel punto, aveva regalato spassosi  omenti, riempie il serbatoio con la benzina di un nuovo slancio narrativo. Una commedia che gioca con il corpo, le parole, gli spunti surreali dello scambio di persona e di una mutazione fisica. Lillo e Greg avrebbero fatto faville ai tempi della Commedia dell’Arte. In questo film, diretto insieme a Eros Puglielli, fanno esplodere il loro specifico comico collaudatissimo. Guzzanti è una spalla a 1000 carati.

 

PICCOLO CORPO (disponibile dal 18 agosto)

Premiata con il David di Donatello per il miglior esordio alla regia, la pellicola di Laura Samani ci accompagna in una dimensione dai contorni mistici e ancestrali. In una piccola isola nel nord est italiano, ai primi del ‘900, la giovane Agata perde sua figlia alla nascita. Una condanna eterna nel limbo, secondo la tradizione cattolica.  Per salvarle l’anima, Agata intraprende un viaggio segreto, con il corpo della piccola nascosto dentro una scatola di legno, verso un luogo misterioso, un santuario allocato sulle montagne, dove i bambini sarebbero riportati in vita per pochi istanti, quelli necessari affinché siano battezzati. Un cammino folle, coinvolgente, una sfida allo scetticismo, una fede nell’idea che un miracolo sia possibile. Uno dei migliori debutti italiani degli ultimi anni.

 

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