SKY CINEMA COLLECTION DEDICA LA FINE DI LUGLIO ALL’ATTORE BRITANNICO LIAM NEESON, CON UNA SELEZIONE DI 18 FILM: L’ALGORITMO UMANO SELEZIONA LA SELEZIONE, E NE SUGGERISCE TRE, CHE MOSTRANO LE DIVERSE FACCE DELLO STESSO INTERPRETE

In occasione della prima visione di Blacklight (potete leggerne qui) di cui è protagonista, Sky decide di dedicare un intero canale, Sky Cinema Collection, dal 25 al 31 luglio ai film interpretati dall’attore inglese Liam Neeson, il gigante buono del cinema di genere. Gigante per la stazza fisica, oltre un metro e novanta di rassicurante possanza, ma anche per la sua statura professionale, da attore non-primadonna che sa donarsi totalmente al personaggio che interpreta.
Iniziata negli anni ’80, la carriera di questo splendido settantenne è quel che si dice prolifica, zeppa di titoli, certamente di varia caratura, ma di ruoli sempre resi in modo impeccabile. Un attore famoso, bravo e riconoscibilissimo che, per struttura forse mentale e forse biologica, non è mai diventato un divo. Una vita da mediano, che, come ci ha insegnato Ligabue, non è un brutto modo di impiegarla.

Sky Collection propone 18 film che vedono tra i protagonisti Liam Neeson, alcuni tra i belli e significativi, alcuni tra i dimenticabili. Assenti i tre Taken, che hanno esaltato la sua vena action, e Star Wars – Episodio 1 – La minaccia fantasma, in cui Liam presta una quieta e un po’ melensa saggezza jedi all’antico maestro di Obi-Wan Kenobi, il pacato Qui-Gon Jinn.
Tra questi titoli, l’Algoritmo Umano consiglia tre film, che rappresentino tre anime diverse dell’interprete, unite nel loro nucleo dalla fondamentale caratteristica di rendere sempre un personaggio alle prese con situazioni più grandi di lui: con quella faccia un po’ così di quello capitato lì per caso e per sfiga, che si tira su le maniche e ne esce sempre con dignità, se non proprio da eroe.


L’ANIMA GRAVIS

Schindler’s List, di Steven Spielberg, 1993
Il film certamente migliore di Spielberg, e certamente il ruolo più importante e riuscito per Liam Neeson, quello che ne che ha sancito carriera e successo. Per l’interpretazione di un industriale tedesco che, inizialmente aderente al nazismo, finisce per salvare migliaia di ebrei alla faccia del Furher, un non ancora celebre Neeson ha ricevuto la sua unica, meritata candidatura all’Oscar. La statuetta quell’anno andò a Tom Hanks, che sfortuna volle abbia in quell’occasione interpretato un ruolo allora attualissimo, quello dell’avvocato malato di AIDS in Philadelphia, che quindi oscurò una interpretazione quella di Neeson  oggettivamente centratissima. Liam con Oskar Schindler si cala nei panni di un uomo non perfetto, ambiguo quanto basta, che diventa eroe in modo sommesso, quasi scrollando le spalle mentre lo fa, senza vantarsi, gigioneggiare, fare il superuomo. Un classico dell’attore nato in Irlanda del Nord e rimasto sempre un po’ rude gaelico: affrontare un compito più grande di lui senza lamentarsi, solo con la faccia seria di quello che pensa ‘ma tutte a me devono capitare?’. Del film non possiamo/vogliamo aggiungere nulla a una stringata considerazione: Schindler’s List ha mostrato che fior fiore di autore ha perso il mondo quando Steven ha deciso che la sua missione di regista era l’intrattenimento.

 

L’ANIMA ACTION

L’uomo sul treno – The Commuter, Jaume Colet-Serra, 2018

Nel thriller d’azione mozza-fiato del regista spagnolo Colet-Serra, Liam Neeson è protagonista nel ruolo del viaggiatore di un convoglio che finisce al centro di un complotto criminale, e deve scoprire l’identità di un passeggero del treno sui cui pendola da 20 anni, almeno prima di venire ucciso lui stesso. Al solito, il personaggio al centro di una rete che tende a ingrandirsi e rischia di ingoiarlo fa di tutto per fare la cosa giusta e salvare la situazione con meno danni possibile: Liam in questo caso ha la licenza di menare rincorrere e investigare datagli da un passato di poliziotto, e il suo spaesamento è di breve durata e lascia spazio all’azione di un uomo coraggioso disposto a tutto. Il risultato è un ottimo action movie in cui la tensione è garantita dalla scelta claustrofobica di ambientare tutto su un treno in movimento, senza scappatoie nemmeno narrative, per un thriller non banale, utile a testare la vena più adrenalinica del nostro attore.

L’ANIMA CAZZEGGIONA

A-Team, Joe Carnahan, 2010

Nel 2010 è stato realizzato in America questo film che rappresenta il prequel delle vicende della famosissima serie degli anni ’80, quell’A-Team entrato nell’immaginario pop della fine dello scorso millennio. La trama racconta come una squadra di efficientissimi soldati utilizzati nelle missioni più rischiose viene incastrata da alcuni criminali e finisce per essere fuorilegge. Tra i membri della squadra il protagonista risulta essere Sberla, quello più scemo nella serie tv, cui presta la faccia da schiaffi Bradley Cooper. Ma è  Liam Neeson ad avere un ruolo più importante rispetto al personaggio del telefilm, quello del colonnello John ‘Hannibal’ Smith (nella serie l’indimenticabile George Peppard), il cui rapimento dà inizio alle danze dell’azione stessa. Azione e rumorosa vitalità riempiono il film, che è cucito insieme soprattutto dalla ricerca del divertimento e una dose massiccia di ironia, per segnalare quel distacco sarcastico con cui guardiamo – in fondo indulgenti – le nostre passioni di gioventù. Consigliato per inquadrare anche il lato che si prende meno sul serio del granitico attore inglese.

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