Sky Atlantic Gangster: Sky dedica un canale intero alle serie tv con protagonisti criminali.

In omaggio alla nuova stagione di della gangster story Fargo, in partenza il 16 novembre

Sky prende atto: le storie del crimine piacciono non solo quando sono seguite dal punto di vista del poliziotto che risolve i casi, puro, eroico o tormentato che sia. Del resto, dal “Padrino” in giù, fiumi di inchiostro e di byte si sono spesi per descrivere (e censurare?) il fascino perverso del male. Ma, ehi, la tv non è qui a dare lezioni di morale, quindi… ecco per chi subisce l’attrazione fatale di gangster, mafiosi, capi clan, spacciatori, taglieggiatori e killer.

un intero canale a disposizione fino al 6 dicembre per seguire le loro antieroiche gesta.

Di seguito una carrellata dei dieci titoli delle serie in ‘locandina’, con i nostri consigli per chi non li abbia ancora mai visti.

Per chi giustifica il gusto per le vicende criminali con l’interesse per la cronaca

 

Romanzo Criminale: di Sergio Sollima, ispirato al romanzo di Giancarlo di Cataldo, racconta la storia vera della Banda della Magliana, che spadroneggiò a Roma negli anni ’70. Tra  crimini documentati e coinvolgimenti con sequestri e stragi plausibilmente ipotizzati, la serie ha un respiro epico, ed ha avuto un successo straordinario, superando il film di Michele Placido, già popolarissimo.

Faccia d’angelo: miniserie in due episodi che ripercorre i traffici, spacci e delitti del vero Felice Maniero, ambizioso delinquente che tra i ’70 e i ’90 fu leader di una banda criminale che seminò terrore nel Nordest italiano. La ‘faccia d’angelo’ del Toso è il mimetico Elio Germano, che rende perfettamente il fascino ambiguo del personaggio.

Per i fan di Roberto Saviano

Gomorra – La serie tratta dal romanzo-inchiesta di Roberto Saviano sulle lotte di potere dei clan camorristici di Napoli, è tra i prodotti seriali italiani più conosciuti nel mondo. Ispirata ai veri fatti della ‘faida di Scampia’ del 2004, la storia ha come protagonisti i membri del clan di Secondigliano comandato dalla famiglia Savastano, immaginaria, ma la cui tetra e spaventosa credibilità ha contribuito al successo clamoroso della serie. Personaggi, situazioni, trame, il linguaggio stesso hanno dato vita ad un mondo totalmente riconoscibile, per quella che si può a ragione definire un’epopea antieroica.

Per i fan di Saviano dalle aspirazioni internazionali

ZeroZeroZero, sempre tratto dal romanzo omonimo di Roberto Saviano e diretto dal Sollima ormai specializzato nelle gangster story, è la storia crudissima e violenta della lotta per la supremazia nel narcotraffico internazionale. Cartelli sudamericani, ndrangheta italiana, spedizioni di cocaina dalle dimensioni ciclopiche, guerre metropolitane tra criminali ed esercito: tutto fotografato con un pessimismo cupo ma stilisticamente splendido, per un risultato estetico davvero strepitoso che ritrae non tanto la criminalità quanto il nucleo stesso del male nella società.

Per chi crede che la legge e la giustizia a volte siano peggio del crimine.

The Wire: un po’ poliziesco, un po’ gangster story, un po’ inchiesta politica e sociale. La serie americana interpretata da Dominic West e Idris Elba descrive la scena criminale della città di Baltimora (che ha un tasso di omicidi 7 volte superiore alla media nazionale USA) rendendo labile il confine tra bene e male, tra eroi e cattivi, in un mondo popolato non solo da criminali incalliti e disperati ma anche da poliziotti e magistrati corrotti. Lo stile è crudissimo e realistico, la sceneggiatura è considerata tra le migliori di sempre per le serie tv: supportata da documenti d’inchiesta, da anni viene studiata ad Harvard.

Per quelli che credono che le storie di gangster siano sempre cupe

I Soprano. Se avete tempo solo per una serie di questo ‘pacchetto gangster’, questa è la nostra scelta. Premiatissima, considerata una delle grandi opere della cultura pop americana, è la storia del capo di un clan della mafia italoamericana vittima di nevrosi e fragilità, tanto da doversi rivolgere a una psicologa, con le contraddizioni tra immagine pubblica e privata che questo comporta.  E’ un cult vero, grazie all’inedito tono tragicomico e all’ironia con cui descrive le dinamiche stereotipate delle famiglie mafiose in tv senza volgerle in parodia. Appassiona, fa ridere, e ci si affeziona ai personaggi: a prestare a Tony Soprano la sua fisicità italoamericana e una sensibilità inaccettabile per un criminale è l’eccezionale James Gandolfini, purtroppo scomparso nella realtà nel 2013.

Per chi pensa che un rapper debba saperla lunga sui crimini

Power. Prodotta dal potente rapper 50 Cent, la serie descrive il mondo criminale della New York dei giorni nostri dal punto di vista di James St. Patrick, detto Ghost, proprietario di un locale e anche boss dello spaccio di droga nella Grande Mela, che in sei stagioni le tenta tutte per uscire dal mondo criminale e rifarsi una vita rispettabile, tra intrighi, corruzioni, inganni e lealtà che cambiano ogni momento.

Per chi apprezza l’azione senza limiti e ha lo stomaco forte

Gangs of London. Azione, sangue, trame intricate e scenari di crudele bellezza per raccontare la storia di una vendetta: dopo l’assassinio del padre, un criminale scatena una guerra tra le bande di Londra, che coinvolgerà un poliziotto infiltrato che scoprirà che il marcio non è solo per le strade della città, ma soprattutto nei palazzi del potere. Brutale e scioccante (nella prima scena del primo episodio viene dato fuoco a un uomo), Gangs of London vanta le scene d’azione giudicate tra le migliori mai viste in tv.

Per chi pensa che anche la tv meriti prodotti d’autore

Boardwalk Empire. Prodotto e diretto da Martin Scorsese (che di mob stories se ne intende un po’, e anche di indeterminatezza del confine tra bene e male) e sceneggiato da Terence Winter (già autore per I Soprano), è la storia di un mafioso e politico corrotto nella Atlantic City del proibizionismo degli anni ’20. Dalla regia alla fotografia, dalla recitazione (uno Steve Buscemi all’apice della sua bravura) alla sceneggiatura fino alla straordinaria ricostruzione d’epoca, questo affresco storico è in tutti i sensi ‘cinematografico’ e autoriale, e soddisferà anche gli esteti.

Per gli appassionati di arti marziali a cui manca Bruce Lee

Warrior. Tratta nientemeno che da un soggetto dell’indimenticabile Bruce Lee, la serie è la storia di un giovane fenomeno delle arti marziali che rimane invischiato nel mondo delle bande criminali cinesi nella San Francisco di fine ‘800. Ovviamente ricca di combattimenti spettacolari e scene d’azione d’effetto, è un prodotto originale per la sua ambientazione ma classico per impostazione, con le trame complicate, gli eroi ambigui e sottotraccia il tema di critica sociale con i temi dell’immigrazione e del capitalismo.

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